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— BORGO TOSSIGNANO —
ALLA SCOPERTA dei dinosauri. Non si tratta del titolo del sequel del film ‘Jurassic Park’, ma di realtà. A Codrignano Emilio Padovani ha allestito nel suo podere un giardino composto da un centinaio di animali preistorici, tutti rigorosamente fatti coi sassi. Dopo aver partecipato al Carnevale dei Fantaveicoli con la vettura dei ‘Flintstones’ ed esposto nella vetrina di un locale del centro storico una sua creatura, il passaparola sul suo operato si è allargato fino a raggiungere il mondo delle scuole.
E così, circa 30 bambini di cinque anni della sezione ‘orsi’ della scuola comunale dell’infanzia Sante Zennaro, accompagnati dalle maestre Barbara Gasparri, Laura Poli e Roberta Monduzzi, hanno ascoltato con attenzione ciò che Padovani aveva da raccontare sui singoli esemplari.
«La classe era interessata — racconta Emilio Padovani — perché, durante l’anno, ha lavorato sui dinosauri preparando quadri e figure di plastica. Questa visita è stata una sorta di integrazione del programma didattico. I bimbi si sono dimostrati educati e vogliosi di ascoltare. Le maestre avrebbero voluto farmi un regalo, ma ho declinato invitandole a optare per una donazione per beneficenza».
Padovani spiega come si è preparato al ruolo di insegnante: «Ho pensato a una storiella partendo dalla tartaruga di 10 quintali che si trova nel parco. Poi sono passato allo stegosauro con le sue corna e aculei per difendersi, a un volatile che ho chiamato ‘Eternità’, all’Emilius che porta il mio nome, all’Eleonorus dedicato alla nipoti, a ‘Cuore’, un esemplare riservato a tutte le donne. I bambini sono stati colpiti maggiormente dal tirannosauro rex».
NEL GIARDINO di Padovani i bambini hanno avuto modo anche di divertirsi: «Ho un dinosauro di plastica — continua — che balla e ha coinvolto sia la scolaresca che le insegnanti». Emilio racconta poi la sua passione: «Lo spunto lo tengo come segreto, ma posso dire che il film ‘Jurassic Park’ è stato fondamentale. Ho iniziato la ricerca in varie cave, spingendomi fino in Croazia. Ne ho trovato una sotto la torre Eiffel, a Parigi. Ho un laboratorio in cui lavoro i pezzi spostandoli con un palanco».
Mirko Melandri