Hitler, inneggiavano al dittatore sui social. Coppia nei guai a Imola

Pubblicavano fotografie inerenti a morte e stragi, condite da insulti razzisti, denunciati. Sequestrate nella loro abitazione armi da softair

Le indagini sono state condotte dalla polizia postale

Le indagini sono state condotte dalla polizia postale

Imola (Bologna), 20 ottobre 2020 -  "Voi italiani subirete presto una guerra civile e chi perde subirà torture o esecuzioni ’alla Isis’". Poi ancora: "Siamo in guerra, sono pronta a morire anche suicida il nemico che vive tra noi, da Pd a infiltrati Lega e FI". Il tutto condito con riferimenti a Hitler e fotografie in cui la moglie posava sfoggiando fucili d’assalto e altre armi. Queste e altre le frasi e le immagini per cui è finito nel mirino delle indagini di Digos e polizia postale, coordinate dal sostituto procuratore Stefano Dambruoso, il profilo Twitter gestito da due coniugi – romena di 32 anni lei, trentasettenne di Castel San Pietro lui –, ora denunciati per istigazione all’odio. Un’inchiesta che ha portato anche al sequestro di otto armi da ’soft air’ (delle ben 105 trovate in possesso della coppia) in quanto corpo del reato, poiché, pur non essendo alterate e quindi del tutto inoffensive, secondo l’accusa venivano utilizzate dalla coppia con scopi intimidatori nelle foto a corredo dei post minacciosi rivolti anche ad altri utenti social. Durante la perquisizione alla casa della coppia, nell’Imolese, gli agenti hanno sequestrato anche tre smartphone, con cui hanno ritenuto venissero scattate le foto e gestito l’account Twitter su cui erano pubblicate. A fare partire le indagini che hanno portato alle odierne accuse, le ripetute segnalazioni dell’account in questione da parte di alcuni utenti Twitter, a seguito delle quali a fine settembre quest’ultimo è stato bloccato e chiuso. Fino a quel momento però, le fotografie inneggianti a morte e stragi, insulti razzisti e compagnia erano stati pubblicati con regolarità. Così, le attività di indagine ci hanno messo poco a svelare la vera identità di chi si nascondeva dietro alla pagina virtuale. Ora, i due indagati dovranno rispondere delle accuse in concorso; entrambi hanno precedenti, per furto lei e per avere sparato con una carabina ad aria compressa dalla finestra di casa verso un vicino condominio, alcuni anni fa, lui. Al trentasettenne, nel 2006, era stata inoltre revocata la licenza sportiva di porto di fucile, poiché aveva esploso due colpi di arma da fuoco all’interno della propria abitazione senza alcun apparente motivo.