
Sull’accaduto parla Fausto Ravaldi, della stazione meteo dello Scarabelli "Si tratta di un fenomeno normale in questo periodo dell’anno" .
Il temporale con grandine che si è abbattuto nel primo pomeriggio di ieri su Imola e dintorni ha una fisionomia chiara per Fausto Ravaldi, coordinatore della rete agrometeorologica dell’Istituto Scarabelli: "Un temporale locale a supercella – sentenzia l’esperto –. Un fenomeno normale in questo periodo dell’anno ma con l’anomalia di un andamento retrogrado". E si entra nel dettaglio: "La genesi di questa tipologia di perturbazione è da ricercare nella presenza a terra di una massa di aria calda e molto umida che, salendo in quota, incontra correnti fredde – continua –. Da qui l’avvio di un sistema di condensazione rapida e corposa che porta alla formazione di un cumulonembo dallo sviluppo verticale".
Con una dinamica molto particolare: "È all’interno di questo sistema che si attivano moti circolatori capaci di raggiungere velocità attorno ai 200 km/h – sottolinea Ravaldi –. Vortici che trattengono le particelle liquide a temperature anche inferiori ai meno 50°C che poi si congelano". Di fatto, il preludio alla grandinata che ieri è scesa in diverse zone della città e non solo: "Le particelle congelate vengono sparate verso il basso quando il loro peso supera quello della forza di trazione dei moti stessi – precisa –. Il tutto accompagnato da forti raffiche di vento causate dalla discesa dell’aria fredda dalla nube". Una casistica salita alla ribalta delle cronache in questi giorni con il naufragio del Bayesian davanti alla costa di Porticello, nel palermitano.
E da qui la terminologia ‘downburst’, tra le parole più cliccate sul web dopo la disgrazia nel mare della Sicilia. Un evento da non sottovalutare preceduto dalla presenza di nubi scure e imponenti estese in alto nel cielo.
"Il fenomeno temporalesco di ieri ha interessato il territorio imolese a macchia di leopardo cioè con una limitata estensione in orizzontale – ha aggiunto Ravaldi consultando i dati in suo possesso ricavati dalle rete agrometeorologica dell’Istituto Scarabelli –. La cosa strana? Si è sviluppato da est verso ovest con moto retrogrado quando, di solito, avviene l’esatto contrario".
Nulla di strano, invece, sul quantitativo di acqua caduta al suolo: "In un’ora sono precipitati 13,2 millimetri – ha concluso -. Si tratta di una quantità gestibile senza particolari problemi da fogne e caditoie regolarmente pulite nel corso dell’estate. Ecco perché, per fortuna, non si sono rilevati danni particolari".