
L’immagine di un parco eolico sulle colline
È arrivato il parere negativo alla richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale presentata dalla Emilia Prime Srl per il progetto ‘Parco Eolico Emilia’ da realizzare nel territorio che comprende i comuni di Castel del Rio, Casalfiumanese, Monterenzio e Castel San Pietro Terme. Una valutazione, riferita all’impianto con potenza complessiva stimata di 54 milioni di watt costituito da 9 aerogeneratori (di cui 4 in area casalese e due in quella alidosiana, ndr) con torri di altezza complessiva di 220 metri che l’azienda proponente aveva presentato all’interno degli interventi previsti dal Piano nazionale integrato per l’energia e per il clima, siglata dalla direzione generale del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica di concerto con la Soprintendenza speciale per il Pnrr del ministero della Cultura. Un altro no dopo quelli sulla valutazione di incidenza espressi dall’Ente di Gestione per i parchi e biodiversità di Romagna ed Emilia Orientale, dalla commissione tecnica Pnrr-Pniec e dalla Regione Emilia-Romagna.
Le motivazioni emerse? Il possibile aggravamento di criticità relative ad impatti cumulativi sul paesaggio e la collocazione in aree non idonee degli aerogeneratori. Senza dimenticare, come rimarcato dalla Regione, la sottostima di potenziali impatti ambientali durante la fase di cantiere e di esercizio dell’impianto eolico in un’area dalla forte valenza ambientale e paesaggistica tra crinali e calanchi oltre alle rilevanti dimensioni delle stesse torri. "Questo primo atto – commentano la responsabile ambiente della federazione imolese del Pd, Anna Pariani, e la sindaca di Casalfiumanese, Beatrice Poli – va nella direzione di quanto, come territorio, abbiamo sempre affermato per tutelare turismo, paesaggio, natura, agricoltura e scongiurare rischi di dissesto idrogeologico in una valle già colpita dall’alluvione".
Alternative? Le esponenti dem spingono su altre soluzioni: "Le alternative esistono. Prima di tutto ci si può affidare alla generazione rinnovabile diffusa sia per l’eolico sia per il fotovoltaico e sostenendo le comunità energetiche. Inoltre, nel programma del presidente de Pascale, per esempio, si propone un grosso investimento per l’eolico offshore all’interno del nuovo piano energetico regionale. In particolare, tale impianto di produzione elettrica potrebbe utilizzare turbine eoliche poste in mare aperto al largo di Ravenna, lontano dalle coste". "L’impatto ambientale di questa e delle altre tre proposte avanzate sui nostri crinali è davvero insostenibile quanto stravolgente, a partire dalle opere necessarie per la loro realizzazione - ha aggiunto il consigliere regionale Fabrizio Castellari -. Il mio auspicio è il giudizio negativo analogo anche per gli altri progetti avanzati". Nello specifico, si tratta delle progettualità denominate ‘Parco Eolico Emilie’, ‘Parco Eolico Lion Stone’ e ‘Parco Eolico parco Monte La Fine e Monte Pratolungo’ da aggiungere all’ampliamento e ammodernamento di quello già esistente presso i Casoni di Romagna.
All’attacco il segretario di federazione Fausto Tinti: "Un pronunciamento che dimostra la gestione improvvisata del governo sulla questione energie rinnovabili – ha concluso -. È necessario un nuovo piano regionale e l’ente di viale Aldo Moro non perderà questa occasione per contribuire allo sviluppo sostenibile dell’intero Paese".