Si torna in aula, ma mancano bidelli e tecnici

Dopodomani il via. Addio a Dad e mascherine, ma pulizia e sanificazione continueranno a gravare su personale Ata insufficiente

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Il conto alla rovescia per l’inizio della scuola sta per terminare e gli studenti sono già pronti per ritornare sui banchi dopodomani. L’anno scolastico alle porte si prospetta come un "ritorno alla normalità". O almeno si spera. Undicimila saranno le studentesse e gli studenti della città che varcheranno i cancelli per l’inizio dell’anno 20222023.

Se, da una parte, finalmente tutti i ragazzi potranno dire addio alla Dad e alle mascherine, dall’altra i dirigenti rimangono prudenti. "L’emergenza è finita ma faremo in modo di restare pronti, continuando a educare gli studenti alla prevenzione – spiega Adele D’Angelo, la dirigente dell’istituto comprensivo 5 –. Il personale Ata precedente era in grado di soddisfare i bisogni della scuola. Ora che siamo tornati ai numeri prepandemici sentiamo questa mancanza. Speriamo che in futuro si possa contare su più collaboratori".

La dirigente tocca un tema che non è nuovo allo scadere dell’inizio della scuola. Quest’anno infatti, come spesso accade, le scuole hanno da fare i conti con la mancanza del personale scolastico. Giorni fa la stessa Ugl, aveva fatto sapere che in Regione si contavano più di settemila cattedre ancora vuote. "Quest’anno inizieremo con il 90% del personale e dovremo aspettare qualche giorno per essere al completo – spiega Maria Di Guardo, la dirigente dell’Istituto Comprensivo 2 –. Il problema è che molti aspiranti docenti, una volta convocati, hanno deciso di rinunciare al posto e questo ci impone di riconsultare le graduatorie"

Il problema è evidente e ricompare puntuale ogni anno nel periodo di riapertura delle scuole.

Tuttavia Imola può definirsi "un’isola abbastanza felice" fa sapere Lamberto Montanari, il vicesegretario dell’Associazione Presidi Emilia-Romagna . "Anche gli studenti sono nei primi posti all’interno delle graduatorie per il loro rendimento" continua l’ex dirigente del liceo Rambaldi-Valeriani.

L’istruzione è importante. Lo stesso Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, qualche giorno fa aveva dichiarato quanto l’amministrazione fosse impegnata a investirvi un grande quantitativo di fondi. Un progetto che conta un aumento del numero di assunzioni, un miglioramento dell’edilizia scolastica e un piano di interventi a sostegno delle famiglie, istituendo borse di studio, abbonamenti ai mezzi pubblici gratuiti e il rimborso per i libri scolastici. Tuttavia manca ancora "un cambiamento profondo e radicale", spiega Montanari. Il piano di assunzione degli insegnati e del personale scolastico amministrativo e Ata andrebbe "rivisto, valorizzando l’autonomia delle istituzioni scolastiche per garantire l’assunzione del personale secondo gli standard di merito e carriera".

Se durante la pandemia le scuole avevano visto un aumento del personale per riuscire a rispettare tutte le normative di sanificazione, pulizia e di potenziamento dell’apprendimento adesso si è tornati ai numeri di prima. "Avere meno docenti per noi comporta non poter fornire potenziamento e recupero degli apprendimenti mentre la diminuzione del personale Ata ci mette in difficoltà nel gestire la grande mole di lavoro per la sanificazione e pulizia" spiega Maria Di Guardo.

ma.bo.