Chiude il Minimo, a Imola meno dodici imprese dall’inizio dell’anno

Il ’bar’ di via Emilia abbassa definitivamente le saracinesche: "Siamo alla fine di una bella storia, vi ricorderemo con il sorriso". Nel cuore della città pesano le chiusure di ex Bacchilega e Opera Dulcis

Serrande abbassate per il Minimo, nel cuore del centro cittadino

Serrande abbassate per il Minimo, nel cuore del centro cittadino

Imola, 25 luglio 2023 – L’ultima serranda ad abbassarsi è stata quella del Minimo, amatissimo "barettino" nel tratto più centrale della via Emilia. "Come in ogni bella storia, siamo giunti al finale e vogliamo salutarvi alla nostra maniera… lasciandovi un ricordo carico e sorridente!", recita il messaggio che i gestori del locale hanno indirizzato via social ai loro clienti.

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"In questi giorni di ferie abbiamo cercato le parole giuste… ma per le notizie così serie non sempre si riesce a trovarle, perciò abbiamo optato per dirlo tutto d’un fiato – si legge ancora nel post di commiato –. Ci avete regalato degli anni bellissimi, per questo vogliamo ringraziarvi tutti… le nostre ‘rocce’ del mattino, i nostri ‘pilastri’ della chiusura, chi è passato per caso e chi nel tempo é diventato un amico. Ci mancherete tantissimo, ma ogni momento passato con voi ci terrà sempre compagnia e ci ricorderà quanto ci avete apprezzati, quanto siamo riusciti a farvi stare bene e quanto ci siamo divertiti insieme".

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Aperture e chiusure, saldo negativo

Secondo gli ultimi dati della Camera di Commercio, nei primi tre mesi del 2023 a Imola hanno chiuso i battenti 128 imprese (14 cessazioni d’ufficio) a fronte di 116 aperture. Il saldo è quindi negativo, con 12 realtà cancellate dalla geografia cittadina. Allargando lo sguardo all’intero circondario, la situazione non cambia: 237 aperture e 266 chiusure (-29).

Commercio in crisi

Non sono ancora disponibili, per il 2023, dati relativi al solo settore del commercio. Gli ultimi, messi insieme qualche mese fa da Confesercenti, confermano comunque le enormi difficoltà del settore. Nel 2022 in città si sono abbassate 76 serrande, a fronte di sole 33 nuove aperture. Un saldo negativo pari dunque a 43 unità, che sale addirittura a 106 se si allarga lo sguardo all’intero circondario. Al 31 dicembre scorso, a Imola, le imprese attive nel commercio erano scese a 1.096 contro le 1.182 di dieci anni prima. Ottantasei in meno nel giro di due lustri, con una riduzione del 7,2%.

Soffre il centro storico, dove pesano come un macigno le chiusure dell’ex Bacchilega e del (fu) Opera Dulcis. Trattandosi in entrambi i casi di immobili di proprietà del Comune, per la loro assegnazione serve una procedura a evidenza pubblica. Nel primo caso, il bando è già aperto. Nel secondo, il via libera alla gara per individuare il nuovo gestore del locale affacciato su piazza Matteotti è atteso a breve.

Eppure, sempre per restare in centro storico, qualche segnale positivo il Municipio lo intravede. Lo testimoniano i dati forniti qualche tempo fa dalla stessa Giunta. Pur contestati dalle forze politiche di opposizione, i numeri elencati dall’assessore Pierangelo Raffini in risposta a un’interrogazione del leghista Simone Carapia sembravano infatti invertire il trend negativo degli ultimi anni. Il totale degli esercizi commerciali attivi in centro storico registrato il 21 settembre 2020, vale a dire a inizio mandato amministrativo, era fermo a 459. Quello aggiornato al 20 dicembre 2022 è salito invece, al netto di aperture e chiusure, a 469.