Macerata, 15 gennaio 2012 - Otto colpi di pistola partiti da una Smith e Wesson calibro 357 che hanno raggiunto la vittima all’addome e l’hanno uccisa sul colpo. A tenere in mano l’arma, suo marito, Maurizio Foresi, 55enne autotrasportatore. E’ morta tragicamente Grazyna Tarkowska, 46enne compiuti lo scorso 9 dicembre, polacca, da anni residente a Civitanova Alta dove viveva insieme con la figlia e il marito in una palazzina di via Repubblica 79, poco lontano da Porta Marina.

Un dramma che proprio tra quelle mura domestiche si è consumato nel giro di qualche minuto in un tranquillo sabato mattina assolato. Sono circa le 12.30 quando i vicini iniziano a sentire delle grida, urla più drammatiche di quelle riconducibili a un litigio fra coniugi e poi diversi testimoni riferiscono di aver udito tre colpi di arma da fuoco. Il tutto si consuma davanti agli occhi della figlia della coppia, Milena Foresi, 19 anni, studentessa all’istituto Bonifazi di Recanati.

Da una prima ricostruzione sembra che la ragazza abbia assistito alla scena e abbia visto il padre scendere le scale con in mano la pistola che era intestata a lui e regolarmente detenuta. L’uomo infatti aveva la passione del tiro al poligono e la Smith e Wesson che ha freddato Grazyna non era l’unica arma che l’uomo teneva in casa. E sarebbe stata proprio la ragazza a chiamare i soccorsi giunti però invano sul luogo del delitto. I vicini invece allarmati avrebbero avvertito i carabinieri. I primi a giungere sul posto sono gli uomini della stazione di Civitanova Alta con il maresciallo Roberto Frittelli: una volta arrivati trovano la porta chiusa e l’uomo barricato in casa: il maresciallo tenta il dialogo attraverso il citofono e alla fine, dopo un serrato colloquio, Foresi si arrende e apre la porta ai carabinieri. La ragazza viene soccorsa e portata in stato di choc al pronto soccorso di Civitanova.

Grazyna da quanto emerge è stata ritrovata morta in camera da letto, ma le dinamiche con le quali si è consumato l’omicidio sono ora al vaglio degli inquirenti e del magistrato Claudio Rastrelli. Il movente si ricerca nel dramma familiare, un litigio acceso o un dissidio non risolto. E da quanto raccontano i vicini ci sarebbe anche un precedente grave che getta un’ombra di premeditazione sull’uxoricidio. Maurizio Foresi infatti la settimana prima di Natale era stato sottoposto a un accertamento sanitario obbligatorio a seguito di un episodio di violenza.

I vicini raccontano che il Foresi avrebbe colpito più volte la moglie con un bastone o addirittura un’accetta lesionandole il cranio, tanto che la donna è dovuta ricorrere a diversi punti di sutura per medicare le ferite. Era poi tornato a casa dopo una settimana, ma il porto d’armi non gli era stato revocato. Maurizio era conosciuto in città, autotrasportatore d’ossigeno era il fratello di Peppe Foresi, indimenticato usciere comunale scomparso qualche mese fa. Grazyna invece era operatrice socio sanitaria nel reparto di psichiatria dell’ospedale. Il corpo della donna è stato portato ieri all’obitorio per effettuare l’autopsia disposta dal medico Tombolini, mentre Maurizio è stato trattenuto e interrogato in caserma a Civitanova, da dove, in serata, è stato trasferito in carcere.