
Accademia tra sedi e personale: "Clima confronto costruttivo. La realtà è in crescita costante"
"C’è un clima di confronto costante e costruttivo all’interno dell’ente". Il presidente e la direttrice didattica dell’Accademia di Belle Arti, Gianni Dessì e Rossella Ghezzi, replicano all’articolo uscito ieri, su alcune criticità emerse nell’istituto di formazione.
Per prima cosa, presidente e direttrice evidenziano "il grande lavoro fatto dagli organi apicali e di rappresentanza dell’Accademia di belle arti negli ultimi anni. È indispensabile chiarire che il clima, all’interno dell’ente, sia caratterizzato da un confronto tra la presidenza e la direzione didattica, con i membri del Cda e Ca e con i docenti. Tale collaborazione in questi ultimi anni è stata il motore della crescita esponenziale che ha visto l’Abamc raggiungere quest’anno una soglia di iscrizioni, pari a 1.430 studenti, mai raggiunta prima. L’Accademia è diventata quindi un punto di riferimento importante, per tutti quei ragazzi che hanno decisodi intraprendere percorsi di studi multidisciplinari che incrementano le competenze e sono incentrati sull’idea che arte è cultura, strumento di conoscenza e ricerca imprescindibili. La proficua collaborazione tra l’istituzione e gli enti locali e partner privati, inoltre, ha consentito l’attuarsi di esperienze formative e professionalizzanti di alto profilo".
L’Accademia, proseguono, "è un luogo che vive la città e il territorio, e, con l’amministrazione comunale sono stati numerosi gli eventi culturali organizzati. In merito alla questione delle sedi, proprio l’amministrazione comunale, al fine di venire incontro all’esigenza di ulteriori spazi, ha assegnato gli ex Capannoni Rossini, anche vista la proficua collaborazione e la fiducia nell’operato di questa Accademia. In riferimento al palazzo in piazza Mazzini, è stato acquistato grazie proprio alla gestione di fondi di bilancio resi disponibili per merito di un’oculata gestione dei conti operata dall’Accademia, e che ha partecipato a un bando ministeriale per l’ottenimento dei fondi necessari alla ristrutturazione".
Quanto infine alle parole pesanti ta il professor Capparucci e la direttrice amministrativa, "a seguito delle scuse formulate da quest’ultimo per le parole pronunciate nell’enfasi dell’acceso confronto, la dottoressa Risso non ha dato seguito ad alcuna azione legale, avendo accettato le scuse e compreso che le parole non avevano assolutamente un tono minaccioso".
La questione spazi per ora comunque resta aperta: palazzo Galeotti potrebbe andare a un’altra istituzionale locale, e via Armaroli potrebbe essere divenuta costosa visto che la Provincia non può più concederla in comodato gratuito. Gli ex Capannoni Rossini infine non sarebbero pensati come aule per i mille iscritti. Resta aperta anche la questione della cena da pagare. Quanto allo scambio tra il professore e la direttrice amministrativa, la frase "fosse per me ti impiccherei" sarà da leggere come confronto proficuo.