FRANCO VEROLI
Cronaca

Acqua, la stangata sulle bollette: "I rincari potevano essere più bassi"

L’amarezza di Principi (direttore Aato): diversamente dal passato, nessuna trattativa tra gestori e assemblea

Massimo Principi, direttore Aato

Massimo Principi, direttore Aato

"Ho dato incarico alla struttura di redigere una relazione che dovrà essere risolutiva in relazione alla discussione che si è sviluppata e, soprattutto, al parere dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (Agcm). Poi, al più presto, comunque entro l’anno, sottoporrò questo documento al vaglio dell’assemblea dei soci, chiedendo la fiducia. Se questa arriverà, bene. Altrimenti dovrò trarne le conseguenze. Non si può più tergiversare: è ora di scegliere". Così Alessandro Gentilucci, presidente dell’Aato 3, intende rimuovere la situazione di stallo rispetto alla società da costituire per arrivare al gestore unico del servizio idrico integrato, senza il quale questo andrà a gara. "Il parere dell’Agcm – prosegue – è chiaro e ricalca quanto ho sostenuto da tempo: per avere l’affidamento in house, la società deve essere interamente pubblica. L’assemblea ha deciso che questa dovrà essere "mista", tra gli attuali gestori e i comuni, e l’Agcm dice che si può fare, ma a condizione che venga rimossa la presenza del privato in Astea".

Secondo il presidente dell’Aato, non ci sono più alibi. "Serviva un parere che rassicurasse tutti sul percorso che si intende intraprendere. Questo è arrivato. Non si può più attendere. Se qualcuno, invece, vuole agire diversamente, è bene che lo dica apertamente. Ma voglio essere molto chiaro: l’acqua deve restare in mano pubblica, non sarò certo io a portarla nelle mani dei privati. Per questo serve un altro presidente". Sullo sfondo restano ancora vive le polemiche per la delibera con la quale l’assemblea, lo scorso 29 ottobre, ha deliberato un aumento delle tariffe del 7,8% per il 2024 e del 7,4% per il 2025, supportando questa scelta con i costi in crescita a cui le società di gestione hanno dovuto far fronte negli ultimi anni. Una scelta contrastata, senza successo, dallo stesso Gentilucci e che ha lasciato l’amaro in bocca al direttore dell’Aato, Massimo Principi. "Sono in Aato da molti anni – sottolinea – e conosco certe dinamiche. Per quanto riguarda gli aumenti su cui periodicamente, in base agli aggiornamenti Arera, l’assemblea è chiamata a pronunciarsi, si è sempre sviluppata una trattativa, in base alla quale si è sempre arrivati a un compromesso tra le richieste dei gestori e l’assemblea. Questa volta, invece, è mancato un qualsiasi reale confronto che poteva contenere, almeno un po’, gli aumenti: senza creare particolari problemi ai gestori e pesando meno sui cittadini. Sono rimasto davvero deluso".