
L’assessore Lorenzo Riccetti
"Il progetto originario di adeguamento idraulico del fosso Acquabona ammontava a più di un milione di euro, ma per il primo stralcio abbiamo ricevuto 340mila euro di fondi regionali. Ed era una cifra che non ci permetteva di realizzare nessuna vasca di laminazione, perciò dei tecnici esterni hanno valutato che con quei soldi si poteva svolgere solo una pulizia e riprofilatura del fosso". A dirlo è l’assessore ai lavori pubblici Lorenzo Riccetti, che interviene sull’argomento dopo le polemiche scoppiate nei giorni scorsi a Porto Recanati. Infatti, l’ex consigliere comunale Michele Bianchi aveva affermato che l’appalto per il primo stralcio dei lavori al fosso Acquabona sarebbe stato affidato un anno dopo rispetto a quando il Comune ha ricevuto i finanziamenti regionali. Inoltre aveva aggiunto che nel progetto non compaiono più le due vasche di laminazione, inizialmente previste in zona Peep3 e nei pressi del cimitero. E ciò, a sua detta, sarebbe stata la causa dei tanti danni portati dalla recente alluvione. Subito dopo, anche il gruppo di minoranza "Centrodestra Unito" aveva presentato un’interrogazione sulla vicenda, chiedendo chiarimenti.
Ma ora ecco la risposta dell’assessore. "Il progetto, che era stato predisposto dall’ingegner Alberto Gigli, prevedeva in totale opere per oltre un milione di euro – spiega Riccetti –. Ne siamo venuti a conoscenza quando ci siamo insediati, e dunque ci siamo mossi per ricevere il finanziamento. Però io e il sindaco Andrea Michelini abbiamo poi dovuto affrontare il fatto che i fondi erano appena 340mila euro e quindi, tolta l’Iva, si parlava di 270mila euro di lavori. Così, gli uffici comunali hanno dato incarico a uno studio di Pesaro per verificare che tipo di interventi si potessero fare con quei denari".
Ed è proprio qui che è cambiato il primo stralcio del progetto. "Con quella somma non era possibile realizzare nessuna vasca di laminazione – rivela Riccetti – e lo studio in questione ha optato per gli interventi di pulizia e riprofilatura del fosso Acquabona. Noi ci siamo affidati a dei tecnici, tra cui la dirigente dell’ufficio tecnico Donatella Piaciarotti. Sono opere drammaticamente necessarie, da portare avanti con ulteriori risorse. Un amministratore deve fare quello che è possibile fare. E adesso dopo i danneggiamenti dell’alluvione, mi confronterò con il quartiere Grotte, quello di Montarice, l’Astea e l’amministrazione di Loreto per studiare sul piano tecnico il da farsi".