REDAZIONE MACERATA

Annullato il mercato del sabato. La protesta sugli striscioni

Gli ambulanti: "Non era necessario far saltare le vendite in una giornata come quella del 2 Novembre"

Lo striscione apparso sul mercato settimanale annullato

Lo striscione apparso sul mercato settimanale annullato

"Il mercato hai toccato, da Citanò non sei più rispettato. Citanò ama il mercato". Questo il contenuto di uno striscione anonimo apparso ieri sul sottopasso di via Buozzi, e che fa riferimento all’ordinanza sindacale con cui è stata imposta la sospensione del mercato del sabato per via dei campionati italiani di mezza maratona.

Pur senza essere citato, il destinatario del messaggio è il sindaco Fabrizio Ciarapica, firmatario dell’ordinanza che ha imposto la sospensione degli stand. Il provvedimento adottato dal primo cittadino non pone particolari rimedi alla questione, se non un generico riferimento a una futura data in cui permettere l’allestimento del mercato. Tuttavia, se anche tale eventualità fosse rispettata, sarebbe difficile recuperare il danno. Infatti la data festiva del 2 novembre (giorno della commemorazione dei defunti) è considerata tra le più redditizie dell’anno dagli stessi ambulanti ed ecco spiegata l’irritazione della categoria. Anche perché l’ipotesi di anticiparlo a venerdì è subito tramontata. "È un peccato aver chiuso il mercato perché c’era la possibilità di farlo anche con la presenza delle iniziative legate alla mezza maratona" spiega l’ambulante civitanovese Luca Rita. Le gare si terranno stamani, mentre ieri pomeriggio piazza XX Settembre ha ospitato talk radio, la presentazione di un libro e uno spettacolo coreografico. "Sì ma il palco – aggiunge Rita – non mi sembra un’opera così mastodontica, una squadra di operai sarebbe bastata per issarlo in poco tempo".

Un appuntamento tradizionale, il mercato civitanovese del sabato, con la presenza di circa 400 bancarelle sparse tra piazza XX Settembre, corso Dalmazia, viale Matteotti e piazza Gramsci, sempre affollato di persone da tutta la provincia.

Francesco Rossetti