ASTERIO TUBALDI
Cronaca

Baby gang in azione in piazza. Nel mirino ragazzini e anziani

Il grave episodio avvenuto fiori da dell’istituto Mattei di Recanati ha acceso l’attenzione della città sui comportamenti violenti e intimidatori...

Il grave episodio avvenuto fiori da dell’istituto Mattei di Recanati ha acceso l’attenzione della città sui comportamenti violenti e intimidatori da parte di giovani. Un 15enne, frequentante il primo anno delle superiori, è stato aggredito da due coetanei, di cui uno esterno all’istituto, nel piazzale antistante l’ingresso della scuola. Sebbene il caso specifico potrebbe rientrare in dinamiche diverse dal bullismo tradizionale, la preoccupazione per certi comportamenti violenti è alta. Le inquietudini dei cittadini si estendono anche al centro, in particolare a piazza Leopardi, dove episodi di bullismo sembrano essere diventati ricorrenti.

Una madre ha raccontato di aver deciso di non permettere più al figlio, per un po’ di tempo, di frequentare la piazza dopo che il ragazzo è stato intimorito da un gruppo di coetanei. Le testimonianze raccolte delineano un quadro preoccupante: gruppi di ragazzi che intimoriscono i coetanei e persino gli anziani, chiedendo denaro o sigarette elettroniche, talvolta accompagnando le richieste con minacce. Un genitore ha riferito che il figlio tredicenne, uscendo dal catechismo, è stato avvicinato da un gruppo che gli ha chiesto denaro in cambio di un tiro da una sigaretta elettronica. "Non è la prima volta che accade – racconta il genitore – e anche a un altro ragazzino è successa la stessa cosa. Il padre ha cercato di intervenire, ma con i minorenni la situazione è molto complessa".

Non sono solo i giovani a essere vittime. Alcuni anziani, considerati più vulnerabili, sono stati presi di mira nella stessa area. Un gruppo di ragazzi ha persino creato molestie a un uomo in carrozzina, mentre un altro gruppo, diverso da quello di piazza Leopardi, ha bullizzato il nipote di una donna per ottenere la chiave di un’auto, successivamente utilizzata e abbandonata in condizioni danneggiate. In questo caso, le telecamere di sorveglianza hanno permesso di identificare i responsabili, ma il fenomeno resta difficile da arginare. Le forze dell’ordine sono intervenute con discrezione per capire meglio le vicende, segnalando anche alcune situazioni ai servizi sociali comunali, che in alcuni casi si sono attivati con interventi educativi e di supporto alle famiglie.

In risposta a questi episodi, alcuni genitori stanno discutendo l’organizzazione di un comitato per sensibilizzare le autorità e coordinare interventi. "Non possiamo rimanere inerti – afferma una madre –. È fondamentale informare e mobilitare le famiglie, ma anche mandare un messaggio forte alle forze dell’ordine". L’idea di utilizzare strumenti di comunicazione, come gruppi WhatsApp per condividere segnalazioni e prevenire altri episodi, è già in discussione. Questi fenomeni mettono in evidenza la necessità di un dialogo più stretto tra scuole, famiglie e autorità locali.

Asterio Tubaldi