"Ho letto che i tre criteri tecnici di candidatura scelti dalla Regione Marche per presentare il dossier sui Teatri storici non escludevano in nessun modo nel merito lo Sferisterio, anzi, in termini di eccezionale valore universale, avrebbe potuto e dovuto essere tra i migliori interpreti, insieme con gli altri in lista". È la replica del consigliere regionale Romano Carancini all’invito dell’onorevole Giorgia Latini di leggere gli atti perché l’arena non fa parte dei teatri candidati a patrimonio Unesco. "Ho anche letto – aggiunge – come il cuore del progetto elaborato dagli uffici dell’ex assessore Latini, proponeva le Marche come la Regione dei Teatri storici, quale essa è, senza definire il tratto architettonico del teatro all’italiana quale elemento discriminante e valorizzando gli scrigni soprattutto dei borghi che oggi sono stati esclusi. In questa seconda fase di candidatura i comuni marchigiani coinvolti da 62 sono passati a 14. Ho letto che nel progetto preliminare di candidatura la fonte citata è il Censimento dei teatri esistenti nel Regno d’Italia ordinato dal Ministero dell’Interno con circolare del 22 dicembre 1868 che annovera a pieno titolo lo Sferisterio tra i teatri storici marchigiani".
Carancini cita la risposta della Latini, allora assessore regionale, alla sua interrogazione: "Avevo chiesto quali fossero i reali motivi dell’esclusione dello Sferisterio e ricordo l’imbarazzo dell’aula ad ascoltare le risposte evanescenti, balbettanti, approssimative e soprattutto infondate. È stata una scelta vergognosa della Giunta Acquaroli, accettata dall’amministrazione di Macerata, fin dall’inizio camuffata dietro la scusa di un tecnicismo non richiesto". La Latini ha consigliato a Carancini di indossare la maglia delle Marche piuttosto che quella del suo partito: "Per restare alla sua metafora le ricordo che la maglia di amministratore che ho sempre indossato è stata quella della onestà intellettuale, che non fa credere che un mezzo risultato sia un grande successo. La maglia della politica seria, che racconta i fatti rispetto a chi cambia a seconda della convenienza e soprattutto abbandona gli impegni di fronte ai cittadini".