REDAZIONE MACERATA

"Città in crisi? Assurdo accusare il Biciplan"

Marco Cervellini difende il progetto di mobilità urbana: "Il piano resta nel cassetto del Comune, ma sarebbe benefico per tutti"

Marco Cervellini di «Ascoltiamo la città»

Marco Cervellini di «Ascoltiamo la città»

Commercianti e balneari dell’associazione Viviamo Civitanova contro i progetti per aumentare le ciclabili urbane e Marco Cervellini (di Ascoltiamo la città) definisce "ideologica e poco ragionevole la posizione di chi attribuisce la responsabilità del declino commerciale del centro della città alla realizzazione del Biciplan e non alla politica di decentramento basata sui grandi accorpamenti commerciali".

Viviamo Civitanova, nell’argomentare il suo no alle politiche di sviluppo della mobilità sulle due ruote, ha infatti evidenziato la centralità dell’auto come condizione imprescindibile per non mettere in difficoltà il commercio e il turismo civitanovesi. Cervellini allora ricorda, intanto, come "il Decreto Rilancio permetta alla normativa di avere tutti gli strumenti ormai collaudati per la realizzazione di una corretta e funzionale rete ciclabile. Questo significa poter sviluppare sia parcheggi esterni scambiatori, con possibilità di affitto delle bici, che piste ciclabili capillari, con bassa perdita di parcheggi, e che aumenterebbero l’accessibilità e il tempo da dedicare agli acquisti".

Il punto al centro del dibattito è il Biciplan, lo strumento che disegna la futura viabilità ciclabile, che però è fermo nei cassetti del Comune. E sul tavolo degli amministratori civitanovesi c’è anche la BicitanòPolitana "un progetto ideato dalla Fiab e donato alla città – ricorda Cervellini –, prodotto grazie alle conoscenze di tecnici e associazioni di settore, che può essere discusso, modificato, adeguato, ma non di certo rifiutato".

Per l’esponente della lista di opposizione "i benefici che Civitanova riceverebbe da una rete capillare ciclabile investono interamente la qualità della vita dei cittadini, che potranno muoversi in bici, scegliere di acquistare, fare un aperitivo e tornare a casa in bicicletta".

Ma rispetto ai piani attuativi della ciclabile non un solo passo avanti è stato fatto in questi anni.

Il progetto Biciplan venne affidato a professionisti privati nel luglio 2020 (al costo di 12.688 euro), consegnato al Comune nel maggio 2021 e infine approvato dalla giunta nel marzo del 2022.

A oggi non è stato realizzato neanche un metro di pista ciclabile urbana e anche nel rifacimento in atto delle strade come viale Vittorio Veneto e corso Garibaldi, le principale direttrici sull’asse centro-sud della città, lo spazio per le biciclette non è stato previsto, una scelta questa che è valsa a palazzo Sforza le dure critiche da parte della Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab).

Lorena Cellini