
Lo storico direttore generale: nel 1985 oltre a me c’erano due dipendenti, oggi siamo arrivati a seicento
"Sono entrato in Cosmari vincendo un concorso per ingegnere capo quasi 40 anni fa, nel lontano 1985, quando era un consorzio volontario di appena cinque comuni. Oltre a me c’erano altre due dipendenti, una amministrativa, andata in pensione, e un’altra contabile, ancora in servizio. Certo, da tre a 600 dipendenti è un bel salto". Giuseppe Giampaoli (nella foto), per oltre vent’anni direttore generale e costante punto di riferimento di Cosmari srl, ha lasciato il campo in cui ha sviluppato la sua attività professionale, dando un contributo fondamentale per la trasformazione della gestione dei rifiuti in provincia. Con la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione, guidato dall’avvocato Potentino Paolo Gattafoni, si apre una nuova pagina per la società che gestisce il settore dei rifiuti in provincia.
A quando risale la nascita del Cosmari?
"L’idea e l’avvio delle procedure risalgono al 1976, per superare la gestione frammentata in ogni singolo comune. Quando sono arrivato nel 1985 era in fase di progettazione l’impianto di selezione, poi attivato nel 1990-1991, mentre nel 1992 partì anche l’inceneritore, rimasto in funzione fino al 2013. Ma già nel 1993-1994, a partire dal Comune di Potenza Picena, era stato avviato il sistema di raccolta differenziata che ha portato la provincia a livelli tra i più elevati d’Italia. Poi il consorzio diventò obbligatorio e coinvolse tutti i Comuni della provincia, a cui nel 2013 si è aggiunto quello di Loreto. Con il nuovo statuto diventai direttore generale. Nel frattempo, con una serie di operazioni e trattative altri soggetti (Sintegra e Smea) sono stati progressivamente assorbiti da Cosmari, diventato il solo gestore – pubblico – dei rifiuti solidi urbani. Nel 2013 è diventato una Srl".
Quali i passaggi più recenti che ritiene significativi?
"Il primo quando, nei primi anni Duemila, la Provincia ci chiese di realizzare una discarica in contrada Collina a Tolentino; il secondo quando, sulla base dello studio commissionato dalla Provincia all’università di Ancona, individuammo il sito di Cingoli per la nuova discarica (avviata nel 2014); il terzo la trasformazione del consorzio in una srl, scelta che ha conferito alla società una connotazione industriale, con grande attenzione ad evitare la logica del “posto pubblico“".
Cioè?
"Cioè che diventasse, come qualcuno – sbagliando – lo chiama ancora, un carrozzone".
E non lo è?
"Non credo proprio. Un carrozzone presenta costi alti per servizi pessimi. In questo caso siamo in presenza di una società che, nonostante i recenti aumenti della Tari, riesce a garantire servizi di qualità a prezzi contenuti, comunque più bassi che in tante altre parti d’Italia. Cosmari ha una struttura finanziaria e un bilancio a posto, chiude in utile. E, oltre ai numeri e ai fatti, c’è una prova forte di quello che dico".
Quale?
"Ci sono state e ci sono polemiche rispetto all’ipotesi di far entrare i privati in Cosmari, una scelta che, alla luce di quanto ho appena detto, ma anche perché credo che certi servizi debbano restare in mano pubblica, giudico decisamente sbagliata. Ma le posso garantire che da tempo i privati mirano a Cosmari. E tanta attenzione non si pone ad aziende che non funzionano e vanno male".
Ci sono stati momenti difficili?
"Senza dubbio, come quando è stato attivato l’inceneritore, quando c’erano cittadini che insultavano i nostri dipendenti, o quando aziende private interessate ad entrare in Cosmari hanno messo la società sotto attacco. Ma devo dire che è stato proprio in queste occasioni che la società ma mostrato tutta la sua compattezza e, con essa, tutti i sindaci, che hanno lavorato per potenziare e sviluppare Cosmari. Quello dei rifiuti, poi, è un settore – diciamo così – delicato. Più volte sono stati aperti procedimenti giudiziari a mio carico (due sono ancora in fase di definizione), ma ne sono sempre uscito assolto. Sa che cosa riguardava il primo? Il rinvenimento di 12 bombolette spray in un cassonetto, rispetto alle quali fui indagato per abbandono incontrollato dei rifiuti. Capisce? Poi tutto è sempre finito bene. Però qualche amarezza resta".
Cosa pensa del suo lungo percorso in Cosmari?
"Sono molto soddisfatto. Salvo rarissimi casi, ho avuto ottimi rapporti con tutti i dipendenti e collaboratori. Colgo l’occasione per dire che Cosmari srl è una società pubblica che attraversa una fase delicata, ma ha grandi capacità e potenzialità. Se si opera bene, al di là degli aumenti della Tari già decisi per quest’anno e il prossimo, non ne serviranno altri. E quando sarà pronta la nuova discarica potrebbe esserci addirittura un riallineamento al ribasso delle tariffe".