CronacaDalla disabilità alla laurea, 110 e lode

Dalla disabilità alla laurea, 110 e lode

San Severino, il traguardo di Maria Angeloni: "Tesi sui bimbi adottati, come me"

Maria Angeloni

Maria Angeloni

San Severino (Macerata), 23 luglio 2019 - L’adozione raccontata ai bambini, a partire dalla propria esperienza. Con questa tesi Maria Angeloni, trentenne di San Severino, ha portato a casa un altro importante traguardo: si è laureata con 110 e lode in Scienze pedagogiche, corso di laurea magistrale dell’Università di Macerata. Mercoledì, davanti ad una commissione che ha trattenuto le lacrime con difficoltà, ha esposto il proprio lavoro e poi è stata festeggiata da parenti, amici, professori passati e attuali, e tutor. Per la triennale, alla facoltà di Scienze della formazione primaria all’Unimc, aveva preparato una tesi su Dumbo; sin dall’infanzia si è sentita diversa rispetto agli altri e quell’elefantino le ricordava un po’ la sua storia.

Era intitolata «L’uso della fiaba come strumento educativo per insegnare il valore della diversità». E questa volta, in «Come raccontare l’adozione ai bambini attraverso un’esperienza», ha affrontato un altro tema che la riguarda in prima persona. «Sono stata adottata quando avevo circa quattro mesi», spiega la laureata. Il padre Maurizio è fiero di lei. La madre Luciana è scomparsa due anni fa, a 61 anni; Maria la sente comunque vicina e ne parla al presente. I genitori l’hanno scelta volutamente, adottandola e dedicandole la propria vita, con immenso amore. Corsi di cucina, cucito, studio che hanno reso la ragazza ancora più speciale.

«Devo tanto a loro – prosegue – e nei ringraziamenti della tesi ho messo innanzitutto babbo e mamma per i momenti passati insieme, in particolare per i viaggi. Ho inserito anche la filastrocca, ‘Stella stellina’, che mamma mi cantava sempre da bambina assieme all’orsetto rosa Pippi. Voglio dire grazie anche alle mie professoresse Alessandra Fermani e Ilaria Riccioni». L’obiettivo di Maria resta sempre lo stesso: diventare un’educatrice di nido e lavorare al fianco di quella che era stata la sua maestra d’asilo, Simona Marinozzi. Subito dopo la prima laurea, si era rimessa a studiare per specializzarsi come pedagogista della disabilità. E ci è riuscita. Adesso, dopo il secondo grande step, va avanti. «Dovrò parlare con i tutor – conclude –. Per ora mi godo l’estate e mi riposo un po’. Sono stanca ma soddisfatta. Il mio sogno resta sempre lo stesso: lavorare con i bambini».