REDAZIONE MACERATA

Estorsione con i video hard, condannata

Due anni e mezzo di pena per una ivoriana. Aveva registrato le chiacchierate online con un settempedano, per poi ricattarlo

Estorsione con i video hard, condannata

Un’amicizia un po’ spinta nata su internet è finita in tribunale, dove una donna è stata condannata a due anni e mezzo per aver estorto soldi a un settempedano e ad altri due uomini, con la minaccia di pubblicare i loro video intimi. I fatti risalgono a novembre 2021. Imputata è Hawa Kone, 32enne della Costa d’Avorio residente in Lombardia. Un trentenne di San Severino aveva ricevuto su Facebook la richiesta di amicizia da una certa Francesca Capparucci. La sconosciuta sarebbe stata molto socievole, e sarebbe riuscita a convincere il settempedano a fare una videochiamata. Ma invece di parlare di politica o del tempo, la conversazione aveva preso un tono più audace, e l’uomo era finito senza vestiti, impegnato in pratiche autoerotiche davanti alla telecamera, convinto che l’amica dall’altra parte stesse apprezzando la performance. Inece la sedicente Francesca lo avaveva ricattato: "Ho registrato tutto: o mi paghi, o mando il video ai i tuoi amici". Il settempedano aveva fatto subito due ricariche, una da 500 euro, l’altra da 495, su una carta Postepay, poi anche un bonifico di 5mila euro su un conto francese. Alla ennesima richiesta di soldi, 10mila euro, aveva capito di dover mettere un punto a quella storia e, superata la vergogna, era andato dai carabinieri. Le indagini avevano portato agini avrebbero portato i militari alla ivoriana Kone. E dopo gli accertamenti la donna era stata accusata di altre due "sextorsion", una ai danni di un uomo di Udine, sedotto e poi ricattato da una falsa Daniela Orsini, che aveva preteso bonifici mensili di 600 o 900 euro, dal 2016 al novembre 2022; un altro di Pordenone, contattato da una "Valverde" e costretto a pagare duemila euro. In questi due casi, i bonifici erano stati fatti sul conto intestato a Michele Russo, 40enne di Riva del Garda anche lui coinvolto nelle accuse.

Ieri in tribunale a Macerata, per la donna si è tenuto il processo con il rito abbreviato. In aula, l’avvocato Giorgio De Seriis ha chiesto l’assoluzione dell’imputata, che avrebbe ricevuto solo i soldi in pagamento per l’artigianato africano che vende online e non avrebbe mai ricattato nessuno. Ma il giudice Giovanni Manzoni ha accolto la richiesta del pm Enrico Barbieri e ha condannato l’ivoriana a due anni e mezzo di reclusione. L’avvocato De Seriis annuncia l’appello. Russo invece ha scelto il giudizio ordinario. L’uomo sarebbe sotto processo in diversi tribunali, ma sostiene anche lui di essere stato una delle vittime di Kone, ricattato fino a quando non le aveva messo a disposizione il conto corrente. Il processo per lui ci sarà a gennaio.