
Mario Morgoni, ex parlamentare del Partito democratico, contesta la nomina di Gattafoni
"Acquaroli e compagnia vogliono mettere in liquidazione il Cosmari?" È quanto si chiede Mario Morgoni, già parlamentare Pd e sindaco di Potenza Picena, che definisce il modo in cui è stato rinnovato il cda "un’operazione predatoria e tracotante". "Anziché guardare alle sfide che la più grande azienda pubblica della provincia deve affrontare – va giù duro Morgoni –, gli accoliti della Meloni si sono preoccupati di aggiustare le caselle interne con tanti saluti alla competenza, all’interesse pubblico e ai cittadini, che pagheranno il conto salato di questa scelta dissennata". Il rinnovo del cda "ha visto la destra protagonista di una delle pagine peggiori che la politica potesse esprimere: rifiuto di ogni accordo e di ogni condivisione; nessun ragionamento sulle linee programmatiche, nessuna volontà di cercare figure con adeguate competenze in materia. A parte il legittimo stupore per la scelta del presidente (il potentino Paolo Gattafoni, ndr) – afferma Morgoni –, sconcerta il fatto che nessuna delle figure nominate, meritevoli di totale rispetto a livello personale, possieda oggettivamente i requisiti minimi necessari per affrontare la fase che Cosmari dovrà gestire. Addirittura il presidente ha più volte pubblicamente preso posizione a sostegno della realizzazione di un termovalorizzatore. Sarà questa la nuova strategia del Cosmari? Il neo presidente, tra l’altro, risulta beneficiario di una serie di incarichi professionali da parte del Cosmari, l’ultimo, per un importo di 12mila euro, conferitogli lo scorso maggio. Dopo l’incarico come psicologa alla sorella della direttrice generale, un’altra testimonianza dell’uso privatistico delle aziende pubbliche da parte della destra". Stando così le cose, Morgoni ritiene che sia lecito chiedersi se la destra provinciale abbia consapevolmente deciso di mettere in liquidazione il Cosmari, magari offrendolo a prezzi di saldo ai privati, o se si tratti di totale irresponsabilità politica e istituzionale. "In ogni caso – conclude - saranno i cittadini della provincia ad accollarsi le dure conseguenze di questo disastro".