
"Gli imprenditori del commercio possono essere i più bravi in assoluto, ma senza un’amministrazione che li sostiene creando infrastrutture, accoglienza...
"Gli imprenditori del commercio possono essere i più bravi in assoluto, ma senza un’amministrazione che li sostiene creando infrastrutture, accoglienza e parcheggi, prima o poi la scarsità di affluenza fa chiudere i battenti. Un’amministrazione attenta può fare molto. Invece, chiudere gli occhi e far finta di non vedere aggrava la situazione". Fischiano le orecchie al sindaco Fabrizio Ciarapica per le parole di Manola Gironacci (foto), presidentessa di Viviamo Civitanova, titolare della gioielleria Ibis da cinquanta anni ed ex assessore al turismo, che torna a chiedere un cambio di passo.
Gironacci ha tutte le qualifiche per misurare lo stato di salute del commercio cittadino, che mostra da tempo segnali di crisi e ne sono testimoni le tante chiusure in centro. Le ragioni stanno nella congiuntura economica nazionale e nell’aumento del costo della vita. E tuttavia per Gironacci sono i servizi al cliente che fanno la maggiore fortuna dei centri commerciali. "L’unica differenza – insiste – tra i i due poli del commercio è l’accoglienza che nei centri commerciali ha approntato una ditta privata, tenendo presente le necessita di un cliente, quindi la comodità nel parcheggiare le auto, le attrazioni e il marketing. Nei centri cittadini questo sarebbe stato a carico delle amministrazioni che avrebbero dovuto creare accoglienza per il turismo e per il commercio di vicinato, anziché accodarsi ai successi del privato". Offre i numeri a sostegno della sua tesi: "il Cuore Adriatico ha 73 negozi, 3.500 posti auto, marketing ed eventi. Il centro di Civitanova ha 5mila residenti, 260 negozi e 2mila parcheggi, stalli blu e stalli bianchi. Quindi – conclude – se un cliente non ha la possibilità di arrivare in centro e parcheggiare diventa insormontabile il divario di offerta nell’accoglienza, portando a scegliere luoghi più comodi e facilmente raggiungibili".
Lorena Cellini