
Ugo Barbi, segretario provinciale dello Snals
Insulti, minacce e vandalismo: crescono gli attacchi agli insegnanti, sia dagli studenti che dalle famiglie. "Non dico che le minacce siano quotidiane, ma sono tantissime" afferma Ugo Barbi, segretario provinciale dello Snals. "Ci sono insegnanti che vengono da noi disperati, con la paura di tornare a scuola. Questi casi, per timore, spesso non vengono denunciati. La scuola è lo specchio della società, e ciò che succede nella società violenta si riflette anche al suo interno".
Barbi spiega che i rapporti tra genitori e docenti sono estremamente complessi: "Oggi i genitori vogliono solo comandare. E se qualcosa va storto, la colpa è sempre del docente". Inoltre, "la scuola è diventata un parcheggio: a molti interessa solo che i figli si diplomino, a prescindere dai meriti". Ogni anno, nella nostra provincia, in ogni scuola abbiamo minimo un ricorso per un ragazzo che è stato bocciato o per esami di Stato non superati in maniera egregia. "Assistiamo inoltre a ragazzi che si permettono di dire al docente “La denuncio se non mi fa uscire prima“, racconta Barbi: "Questa attitudine nasce dal fatto che se un insegnante non fa quello che vogliono i genitori, allora si può denunciare". In alcune scuole, spiega, per un brutto voto, ci sono alunni che reagiscono scaraventando via il banco. La percezione del ruolo del docente è cambiata negli ultimi dieci anni, con una perdita di autorevolezza in parte collegata, secondo Barbi, anche ai bassi stipendi: "Viviamo in una società in cui se prendi poco, vali poco. Gli stipendi sono rimasti invariati per troppo tempo e il ministero deve intervenire. Inoltre, oggi i genitori, anche per lavoro, sono poco presenti in casa e cercano di rimediare a questa mancanza difendendo il figlio a prescindere. Sono state fatte riforme nel tempo che hanno dato troppo potere ai genitori. A volte anche i dirigenti scolastici, per paura, assecondano alcune loro richieste fuori luogo".
Oltre alla perdita di autorevolezza, tutto ciò compromette la funzione educativa della scuola: "L’idea autorevole del “maestro“ si è persa", commenta Barbi. "Serve più attenzione per ridare dignità al ruolo del docente. Vorremmo inoltre proporre corsi di formazione per i genitori, affinché comprendano l’importanza di questo ruolo e collaborino con la scuola, invece di ostacolarla". Infine, Barbi sottolinea la necessità di offrire supporto psicologico agli insegnanti, poiché la sindrome del burnout è sempre più diffusa.
Francesca Cipriani