La pittura di Augusta Bocci a settant’anni dalla sua scomparsa

Nata a Porto Potenza Picena, oggi è quasi dimenticata dalla terra in cui ha vissuto e ha realizzato le sue opere.

La pittura di Augusta Bocci a settant’anni dalla sua scomparsa

Autoritratto dell’esponente della ’scuola marchigiana’. e. un giovane di Serrapetrona

Settant’anni fa, il 19 settembre 1954, moriva a Serrapetrona la pittrice Augusta Bocci, esponente della ’scuola marchigiana’ a cavallo tra ‘800 e ‘900, oggi ingiustamente quasi dimenticata. Era nata nel 1866 a Porto Potenza Picena e da ragazza visse per diversi anni a Roma, dove il padre Davide, ingegnere idraulico, fu chiamato a ricoprire importanti incarichi di gestione territoriale nell’ufficio centrale del Genio Civile e il Consiglio superiore dei lavori pubblici. L’ambiente familiare favorì la formazione culturale ed artistica della giovane Augusta, che nella Capitale poté frequentare altri pittori suoi contemporanei. Tra questi anche Serafino Macchiati, che – come la madre della Bocci, Elena Conforti – era originario di Camerino. Il genere pittorico preferito da Augusta Bocci fu sempre il ritratto, con tecniche ad olio o a pastelli, senza tralasciare comunque paesaggi e mature morte. Il ritratto, però, è rimasto il suo segno distintivo, tanto da essere conosciuta e ricordata proprio come ritrattista. Ha realizzato anche diversi autoritratti: il primo a vent’anni, l’ultimo quando ne aveva quasi settanta. Apprezzata dalla critica dell’epoca, nel 1911 Augusta Bocci fu tra le dieci pittrici (su oltre cento artisti) invitate ad esporre i propri dipinti alla "Esposizione internazionale di belle arti" organizzata a Roma in occasione del cinquantenario dell’Unità d’Italia. La Capitale, tuttavia, non riuscì mai a conquistare il cuore della pittrice, che – pur amando viaggiare (nel 1934 visitò l’Egitto e la Palestina) – preferì la quieta e i colori della campagna maceratese. Oltre la metà dei suoi 88 anni di vita, infatti, li trascorse a Serrapetrona, tra la villa di famiglia in campagna e la casa in paese, assistita – non essendosi lei mai sposata e non avendo figli – dalla governante Maria Rocco. Tre mesi prima di morire, nel giugno del 1954, espose a Serrapetrona in una mostra organizzata dalla Pro loco, presentando molti ritratti di bambini, donne ed anziani del luogo. Nel 2002 il Comune di Serrapetrona ricordò Augusta Bocci allestendo, a cura di Mario Quadraroli e Marta Gili, la prima e per ora unica mostra retrospettiva dell’artista. Alessandro Feliziani