LORENA CELLINI
Cronaca

"Le visite domiciliari sono un diritto"

Marinelli, del Comitato Pro Ospedali Pubblici delle Marche, sulla chiusura delle postazioni di guardia medica .

Beatrice Marinelli

Beatrice Marinelli

Servizi sanitari territoriali non garantiti durante le feste "né per i vivi né per i morti", denuncia Beatrice Marinelli, del Comitato Pro Ospedali Pubblici delle Marche. Anche lei parte dal problema dell’assenza della guardia medica. "Da martedì 31 dicembre e fino a tutt’oggi, il servizio è stato sospeso in diverse sedi, con invito all’utenza a rivolgersi altrove, in un’altra delle già estremamente rarefatte strutture di continuità assistenziale, quasi sempre a non meno di 30-40 km di distanza". Porta ad esempio la provincia di Macerata: "L’ultimo giorno dell’anno i cittadini di Montefano e zone limitrofe, avendo la vicina guardia medica di Recanati chiusa, si sono dovuti recare a Civitanova. I residenti di quest’ultima, d’altro canto, nei giorni successivi, hanno visto chiuso il proprio ambulatorio di guardia medica e si sono dovuti spostare a Recanati. Parliamo di un territorio che conta oltre 100.000 abitanti".

Segnala Marinelli che non va meglio in provincia di Fermo: "Sospeso di frequente il servizio di guardia medica di Pedaso, coi cittadini dirottati a Petritoli. Analoghe condizioni ovunque e per tutto il periodo delle feste". Un quadro aggravato dall’inevitabile indisponibilità dell’unica guardia medica di volta in volta reperibile su ciascun territorio ad effettuare visite domiciliari. "Eppure – ricorda – l’assistenza medico-sanitaria a domicilio, in tutti i casi non di competenza del 118, è un diritto essenziale che deve essere garantito. Tanto più a coloro che sono oggettivamente impossibilitati a spostarsi in autonomia e proprio da queste categorie ci sono pervenute, per la maggior parte, le segnalazioni di problemi e difficoltà". "Ma – aggiunge – se i servizi sono inesistenti per i vivi, lo sono anche per i morti". E rivela il caso di un anziano marchigiano deceduto nella notte tra il 31 dicembre e il primo dell’anno "con l’irreperibilità di un qualsivoglia sanitario, che fosse il medico di base, la guardia medica, oppure il personale della cooperativa di assistenza domiciliare che seguiva da tempo l’anziano allettato. Nessuno disponibile a recarsi a casa per la constatazione del decesso. La questione è stata risolta, con modalità irrituali e del tutto discutibili, solo nel tardo pomeriggio del primo gennaio, a distanza di molte ore dalla morte". "Il nuovo anno – conclude Marinelli – non è iniziato al meglio per il servizio sanitario pubblico marchigiano che a volte, quello si, sembra davvero defunto e sepolto".