A più di un anno dalla chiusura delle indagini per i finti vaccini all’hub Paolinelli della Baraccola, la Procura di Ancona ha chiesto il processo per tutti i 77 indagati della maxi inchiesta "Euro Green Pass", esplosa a gennaio del 2022, quando finì in manette l’infermiere Emanuele Luchetti, 52 anni, di Falconara, ritenuto la mente del raggiro. Luchetti avrebbe inoculato, a pazienti condiscendenti, dosi per finta, buttate via, per far ottenere loro il Green pass che all’epoca era necessario per lavorare, per spostarsi e anche per andare al ristorante.
Già fissata la data dell’udienza preliminare che ci sarà il 21 novembre prossimo e nella quale il gup deciderà se e chi rinviare a giudizio o prosciogliere dei 77 accusati. Alcuni degli indagati hanno già manifestato la volontà di patteggiare. Oltre a Luchetti, sospeso dal lavoro di infermiere, rischiano il processo anche i suoi presunti procacciatori, quelli che gli avrebbero fatto arrivare le persone da vaccinare per finta, in cambio di compensi in denaro. Sono in sei, stando alle accuse mosse dal pubblico ministero Ruggiero Dicuonzo: l’avvocato anconetano Gabriele Galeazzi, 53 anni, il ristoratore di Civitanova Daniele Mecozzi, 47 anni, la commessa di un supermercato di Ancona, Daniela Maria Zeleniuschi, 43 anni, rumena, l’imprenditore anconetano Stefano Galli, 52 anni, un pensionato con un passato sindacale, Edmondo Scarafoni, 75 anni, fabrianese e una ristoratrice e operatrice balneare di Civitanova, Maria Francesca Lattanzi, 54 anni. Era stata una indagine della Squadra mobile di Ancona a far emergere il trucchetto pericoloso dei vaccini bluff. Un sistema iniziato già a dicembre del 2021, andato avanti per mesi al centro vaccinale della Baraccola. Stando alle accuse Luchetti, favorendo una cerchia di persone, che arrivavano all’hub Paolinelli tramite i procacciatori, faceva finta di iniettare la dose spruzzando il contenuto o per terra o nei cestini. Un medico, l’odontoiatra Carlo Miglietta, si era accorto e aveva fatto partire l’indagine sporgendo denuncia. Erano state messe delle telecamere nelle cabine dove Luchetti faceva i vaccini e in alcune immagini fornite dalla Squadra mobile si vedeva l’infermiere spruzzare a terra. I reati, contestati a vario titolo ai 77 che rischiano un processo, sono corruzione, peculato e falsità ideologica, in concorso. Dietro il compenso di denaro, anche 400 euro a volta contesta la Procura, Luchetti avrebbe effettuato i finti vaccini. I sei presunti procacciatori sono quelli che avrebbero indirizzato a lui persone conosciute – molte del Maceratese – che volevano vaccinarsi per finta per ottenere il Green pass. Per l’accusa ci avrebbero guadagnato anche loro qualcosa. Inizialmente gli indagati erano di più ma già con la chiusura delle indagini, fatta a giugno del 2023, in otto sono usciti dall’inchiesta e per loro c’è stata l’archiviazione.