Il consiglio comunale di Cingoli, lunedì, discuterà la mozione "sul possibile ulteriore ampliamento della discarica di Fosso Mabiglia" presentata dai componenti della coalizione di minoranza "Per Cingoli", capogruppo Alessandro Maccioni (nella foto). Col documento, s’intende impegnare "il consiglio, la giunta, il sindaco a che venga negato qualsiasi ampliamento della discarica, in quanto Cingoli rischierebbe di essere ancora e per lungo tempo l’unico sito di abbancamento in tutta la provincia". Riguardo all’ipotizzata adozione del provvedimento (consistente "nel terzo ampliamento della discarica che doveva essere chiusa anni fa") "la preoccupazione è fortemente aumentata – viene evidenziato nella mozione – anche dal fatto che nel recente rinnovo del Cda del Cosmari, Cingoli pur avendo tutte le possibilità di esprimere la figura del presidente o di un componente del Cda come elemento di garanzia, sia rimasto fuori quasi volutamente". Quanto ai tempi, "la scelta del nuovo sito da parte dell’assemblea dell’Ata, con tutti i pareri necessari e senza tener conto dei possibili ricorsi, sarà definita non prima di qualche anno". E si prospetta "conseguente un aumento delle bollette-Tari, visto che attualmente i rifiuti, essendo la discarica di Cingoli piena, sono abbancati a Pesaro con un aggravio di spesa quantificabile sui 5 milioni all’anno. In una situazione del genere, creata per una colpevole inerzia politica, si può configurare anche un danno erariale meritevole di un approfondimento da parte della Corte dei conti". Quindi il gruppo-Maccioni ripropone quello che il consigliere Consalvi ha ultimamente prospettato: "Tenuto conto che la Regione, con colpevole ritardo, si appresta ad approvare il Piano dei rifiuti, sarebbe sufficiente emanare un provvedimento-stralcio o ponte che indichi, nelle more dell’approvazione del Piano, la discarica di Fermo come impianto d’appoggio per Macerata".
Gianfilippo Centanni