LORENZO MONACHESI
Cronaca

Nuovo parroco alle Vergini: "I fedeli aspettano i lavori"

Don Pietro Micheletti dalla missione a Macao al ritorno nella diocesi di Macerata "Inagibile dal 2016, i parrocchiani hanno nostalgia del loro santuario" .

Don Pietro Micheletti, 41 anni, è il nuovo parroco delle Vergini

Don Pietro Micheletti, 41 anni, è il nuovo parroco delle Vergini

"I parrocchiani hanno contribuito a rendere più accogliente la struttura dove celebriamo le varie funzioni in attesa del recupero della chiesa della Vergini". È quanto dice don Pietro Micheletti, nominato quasi un mese fa parroco di questa chiesa chiusa dopo il terremoto del 2016. "Sono stati messi quadri e ci sono state altre accortezze – aggiunge – per rendere dignitoso l’ambiente. Tra i parrocchiani c’è effettivamente nostalgia per la loro chiesa e c’è forte il desiderio di potervi tornare a celebrare le funzioni, ma hanno anche mostrato un ammirevole spirito di adattamento venendo in questa struttura. A me dispiace tutto questo, ma non crea particolari problemi". Quasi un anno fa i parrocchiani avevano scritto una lettera dicendo di sentirsi dimenticati perché stavano segnando il passo gli interventi per il recupero. Don Pietro, 41 anni è originario di Bologna, in precedenza è stato a Porto Recanati dove ha fatto servizio nel fine settimana.

"Io – spiega – vivo nel seminario di Macerata dove aiuto i seminaristi a portare avanti la formazione. Vivo ancora al seminario, assieme a don Gianni e a don Emanuele portiamo avanti la missione alle Vergini". In pratica sono un team. "Esatto. Loro – spiega – sono molto conosciuti e apprezzati dai parrocchiani, lavoriamo insieme, ciò facilita il mio inserimento perché non arrivo come un elemento estraneo, stando sempre a stretto contatto con questi due sacerdoti". È una fase di ascolto per don Pietro. "All’inizio – spiega – sarà determinante conoscere e ascoltare le persone, le varie situazioni della vita parrocchiale". La prima sensazione è stata più che positiva. "Ho visto la gente contenta di accogliermi, mi ha colpito la cordialità delle persone e la predisposizione a collaborare". Don Pietro dopo l’esperienza in seminario è stato per due anni e mezzo missionario a Macao. "È stata un’esperienza molto formativa e importante. Ho potuto toccare con mano – racconta – quanto sia universale la nostra fede, quanto anche le persone di una cultura così lontana hanno la stessa sete di Dio. Il fatto è che l’annuncio della nostra fede è davvero universale". Venendo da Macerata è stata quasi una inevitabile conseguenza che durante l’esperienza in Cina sia stato fatto il nome di padre Matteo Ricci. "Alcuni – racconta don Pietro – conoscevano questo grande gesuita, che tra l’altro è stato anche a Macao, e io ho ricordato che il nostro seminario ha una dimensione missionaria che si collega all’opera di padre Matteo Ricci".