REDAZIONE MACERATA

"Per il Covid Hospital costi assurdi. Spesi 700mila euro in tre anni"

Silenzi accusa Ast e Regione: "Quasi 4mila euro di pulizie per lo spot del consigliere Borroni"

Giulio Silenzi con Carancini al Covid Hospital, dove per anni è rimasta inutilizzata una Tac promessa a Civitanova e infine portata a Recanati

Giulio Silenzi con Carancini al Covid Hospital, dove per anni è rimasta inutilizzata una Tac promessa a Civitanova e infine portata a Recanati

Ex Covid Hospital, "700mila euro per tenerlo chiuso e dopo tre anni la struttura non viene riconsegnata, nell’inadempienza della Regione e indifferenza del Comune". Giulio Silenzi (Pd) torna sulla Fiera usata a fini sanitari durante la pandemia, parla di "gestione scandalosa" ed elenca le spese sostenute dalla Regione dopo la sua chiusura nel luglio 2021.

"Secondo i dati ufficiali – spiega – forniti al consigliere regionale Romano Carancini dall’assessore regionale alla sanità, ammontano a 690.021 euro: 449.604 euro nel 2021-2022, 214.345 euro nel 2023, 26.072 euro nel 2024". Tra i punti più critici denuncia "l’inutilizzo di un macchinario sanitario all’avanguardia, la Tac Slice, rimasta ferma per quasi tre anni all’interno della struttura, un macchinario avrebbe potuto contribuire in modo significativo a ridurre le liste d’attesa per esami diagnostici". E come responsabili indica "oltre a Daniela Corsi, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’assessore Saltamartini e il consigliere Pierpaolo Borroni, che in passato aveva preso parte a un’operazione mediatica sul Covid Hospital per rassicurare l’immediato passaggio della Tac all’ospedale di Civitanova poi, prima delle elezioni amministrative dirottata all’ospedale di Recanati, mentre per Civitanova avevano promesso una Tac nuova entro fine anno, ora spostata a metà 2025".

"Un ulteriore elemento emerso – sottolinea Silenzi – è la spesa di 3.957 euro per servizi straordinari di pulizia e sanificazione extra contratto, spesi per preparare la struttura in occasione di una ripresa poi postata sui social con protagonista il consigliere Borroni. Questa vicenda solleva importanti interrogativi sulla gestione delle risorse pubbliche, soprattutto in un contesto di crisi sanitaria e con liste d’attesa per esami diagnostici sempre più lunghe".

Lorena Cellini