
Viaggio nella struttura che accoglie sessanta amici a quattro zampe. Cinque dipendenti dell’Enpa e i volontari di Argo gestiscono l’area comunale: "I più anziani non trovano padroni a causa dell’età" .
"Qui ci sono cani che cercano riscatto, che vogliono vivere, non lasciarsi morire come spesso si pensa o come suggerisce il pietismo". Questo il concetto che muove l’operato dei cinque dipendenti Enpa, affiancati dai volontari Argo, del canile comunale “Gli amici del cane” di Macerata. Casa di molti animali abbandonati o impossibilitati a vivere con i propri padroni, la struttura ospita in totale 60 cani, di cui 47 del comune e altri di privati arrivati per pensioni temporanee. Giacomo Cappelloni, educatore dell’Enpa e gestore del canile, spiega: "Abbiamo un gran numero di terrier, pitbull e molossi. Si tratta di rinunce di persone che si rendono conto di non poter mantenere un cane, o di persone al momento in galera o in comunità che non possono occuparsene; qualcunotra loro invece è stato abbandonato.
E continua: "Si tratta spesso di cani che è più difficile dare in adozione perché meno rispettano i canoni che interessano a chi viene in visita al canile, quindi età, estetica e gestione. Chi lavora con i cani deve essere in grado di riconoscere quelli adottabili e proporli subito, lavorare con quelli che potrebbero diventarlo e garantire una vita dignitosa a quelli che resteranno in canile per tutta la vita. È essenziale seguire l’animale da subito nel periodo di preaffido e poi di inserimento in famiglia". "Qui dentro ci sono cani che cercano riscatto e vogliono vivere – sottolinea Cappelloni – , che vogliono lottare e non lasciarsi morire. Il pietismo fa scena ma non rispecchia la realtà".
Aspetto essenziale, spesso poco considerato, riguarda proprio il benessere del cane, che si trova a dover affrontare una vita completamente diversa una volta entrato in struttura. "Grande caratteristica di alcuni cani è proprio l’emotività – spiega a tal proposito Cappelloni –, nessuno pensa davvero a come loro reagiscono e al loro benessere quando sono qui dentro. Alcuni sfogano la loro frustrazione o stress abbaiando, altri si sfogano uno sull’altro". Compito di educatori e volontari è "quello di conoscere l’animale e saperlo aiutare, agendo in maniera mirata e concreta per il loro benessere", continua. Da qui i tanti progetti e gli eventi in programma, dalla riorganizzazione funzionale degli spazi del canile a passeggiate ed eventi di affiancamento e inserimento degli animali nelle famiglie adottive. "Stiamo lavorando a un progetto in collaborazione con il servizio veterinario, che permetterà di aiutare i cani più anziani e le loro adozioni – afferma Laura Laviano, assessore allo Sviluppo economico e all’Ambiente –. I cani più anziani sono solitamente la scelta di persone anziane, che prediligono animali da compagnia tranquilli con cui passare le giornate; spesso però non vengono adottati proprio per l’età e i problemi di salute che ne derivano, trattandosi nella maggior parte di casi di tumori veri e propri che diventando dispendiosi per il padrone, tra visite e cure".
L’aiuto arriverà direttamente dalla struttura comunale. Aggiunge Laviano: "Con questo progetto proporremo visite ed ecografie gratuite per i cani dai dieci anni in su, aiutando chi deciderà di adottarli". E non finisce qui. "L’intenzione è anche quella di riorganizzare in maniera funzionale gli spazi a nostra disposizione – continua Cappelloni –, soprattutto lo spazio verde al momento non utilizzato. Con l’aiuto di specialisti che conoscono abitudini e necessità dei nostri animali creeremo un ambiente capace di donare loro una maggiore libertà".