
Portorecanatese di 28 anni accusato di lesioni, stalking e pornografia minorile: non accettava che lei lo avesse lasciato
Un 28enne era accusato di stalking, lesioni e pornografia minorile, per i comportamenti messi in atto quando la sua fidanzata, una 15enne, lo aveva lasciato, arrivando a minacciarla di pubblicare le sue foto intime. Per lui, dopo una perizia psichiatrica, la procura aveva chiesto la condanna a cinque anni. Ma il giudice ha ritenuto sufficiente la pena di un un anno e otto mesi. L’imputato comunque è già in carcere.
La vicenda vede come protagonisti un portorecanatese e una ragazzina di un centro della zona. I due avevano avuto una relazione, ma poi nell’autunno nel 2023 lei lo aveva lasciato. Lui però non lo aveva accettato e aveva iniziato a tormentarla con telefonate e messaggi, chiedendole di tornare insieme. Lo stillicidio era durato per mesi, durante i quali lui si presentava anche davanti alla scuola della ragazzina. In una occasione, poiché la giovane non voleva parlare con lui, il 28enne l’aveva fatta cadere a terra e le aveva strappato il cellulare dalle mani per impedirle di chiamare qualcuno; lei aveva avuto una prognosi di cinque giorni per le lesioni alle dita. Tre giorni dopo lui si era ripresentato, tempestandola di messaggi vocali e insistendo per vedersi ancora e perché lo sbloccasse sui social. Dato che lei non gli dava retta, il portorecanatese aveva iniziato pure a inviare messaggi agli amici di lei, insultandola e dicendo che lei era una poco di buono. Infine l’aveva minacciata: "Se non torni con me, farò vedere a tutti le tue foto intime".
A gennaio del 2024 la 15enne, eesasperata e spaventata da questo tormento e ormai ridotta ad aver paura di uscire di casa, aveva chiesto aiuto alla madre e così era partita la denuncia contro il portorecanatese.
Il processo si è tenuto ad Ancona, tribunale competente per questi reati. L’avvocato difensore Emanuele Salsedo ha chiesto una perizia psichiatrica per l’imputato, dalla quale è emerso che il 28enne ha una capacità di intendere e di volere grandemente scemata. Poi il processo si è celebrato con il rito abbreviato. Il pm Rosario Lioniello ha chiesto la condanna a cinque anni di reclusione. Gli avvocati di parte civile Jacopo Saccomani e Bernadette Verducci, per la ragazzina e la madre, hanno chiesto un risarcimento di 150mila euro. L’avvocato difensore ha invece messo in luce la situazione problematica dell’imputato, che alla fine è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione.
Il portorecanatese rimane in carcere per ora, per le condanne per reati in materia di stupefacenti commessi fuori regione.