
Il sindaco Emanuele Pepa interviene sugli aumenti delle bollette dell’acqua
L’aumento del 15% in due anni (2024-2025) sulle tariffe dell’acqua ha scatenato feroci critiche contro il sindaco di Recanati Emanuele Pepa da parte della minoranza, che lo accusa di essersi fatto promotore, in sede di assemblea dell’Ato3, della proposta di ritoccare in rialzo le bollette. Pepa non si sottrae al confronto, anche se sa che è difficile far passare la giusta comunicazione a partire dal fatto che questo aumento, afferma, "era inevitabile. Parliamo di un incremento graduale, con il 7,8% già previsto nel 2024 e un ulteriore 7,4% nel 2025. Una scelta difficile, ma necessaria per garantire la sostenibilità economica delle aziende idriche del nostro territorio che negli anni hanno affrontato importanti investimenti per migliorare la rete e i servizi. Una decisione presa dal 63% dei sindaci, di destra e di sinistra, presenti all’assemblea".
Ma era proprio inevitabile? "Senza questo adeguamento le aziende avrebbero rischiato gravi difficoltà finanziarie, compromettendo la qualità del servizio. Abbiamo scelto, inoltre, una strada più moderata rispetto alla proposta iniziale dell’Arera che richiedeva un aumento del 26%".
Pepa tiene a chiarire che questa decisione non è solo politica, ma è il risultato di un confronto tecnico con le aziende e con i dirigenti del settore. "L’assemblea dei sindaci ha approvato questa misura a larga maggioranza, proprio perché è emerso chiaramente che senza l’aumento avremmo messo a rischio il sistema. Se non avessimo adottato questa decisione prima del 31 ottobre, le aziende avrebbero perso anche la premialità, cioè finanziamenti in più da parte dello Stato di qualche milione di euro".
Però è pur vero – si ribatte dalla parte opposta – che altri territori, come Ascoli, non hanno adottato aumenti simili per il 2025. "Ogni Ato ha una situazione diversa. Ascoli ha potuto beneficiare di fondi straordinari, come i finanziamenti post-terremoto, che hanno consentito di evitare aumenti almeno per il 2025, mentre sono rimasti in linea per il 2024 con gli aumenti degli altri Ato. Noi non abbiamo avuto lo stesso margine, purtroppo. Vogliamo vedere gli altri ambiti territoriali? Ebbene, se parliamo del 2024, l’Ato 1 ha applicato aumenti dell’8 e 10%; in Ato 2 l’aumento è stato del 7,4%; in Ato 4 del 5,8% e infine Ato 6 del 7.3%".
Mal comune, mezzo gaudio? "Capisco il disagio delle famiglie, ma è una scelta che guarda al futuro. Solo garantendo la sostenibilità economica del sistema possiamo assicurare un servizio di qualità per tutti. Lavoreremo per migliorare l’efficienza e cercare di contenere al massimo i costi futuri. Questo aumento, per quanto difficile, era l’unica strada percorribile".
Asterio Tubaldi