
Un edificio privato demolito a Civitanova nei mesi scorsi, in vista del recupero (foto d’archivio)
Per otto edifici che sorgono in centro e nella campagna di Civitanova sono stati approvati dalla Provincia i piani di recupero già deliberati dal Comune, e che danno il via a varianti al Piano regolatore per lavori di demolizione su richiesta dei privati. Alcuni interventi sono limitati da prescrizioni conservative.
Otto su nove i progetti accolti – uno respinto dall’ufficio tecnico – e la pratica ha passata senza rilievi sostanziali l’esame della Provincia. La valutazione generale ha escluso ulteriore impatto urbanistico su una città che ha già un consumo di suolo record in provincia, come rilevato dallo studio di Arpa Marche. Queste le strutture interessate: in via Fonte Girone (proprietario Giorni Ciarapica), in via della Vela ai numeri 90-92-94 all’angolo con via Hermada (ex Solaris, proprietaria Elisabetta Astorri); in via Cesare Battisti ai numeri 13-15-17 famiglie Campugani, Gabellieri, Melnyk); in contrada Asola numero 37 (Paola Bindelli); in contrada Piane Chienti numero 28 (Andrea Mei); in via Vela numero 63 (Giuseppe Marcanti); in via Cristoforo Colombo numeri 348-352 (statale Adriatica, proprietaria la famiglia Perini); in corso Garibaldi ai numeri 92-94 (Angelo Frenquelli).
L’area del progetto di Piane Chienti ricade in diversi ambiti di tutela, dove la legge non permette nuove edificazioni né ampliamenti degli edifici esistenti. Il progetto bocciato riguarda un edifico in contrada San Domenico (proprietario Andrea Mei).
Per quanto attiene al consumo di suolo la variante viene considerata dai tecnici "ininfluente in quanto riguarda esclusivamente la modifica della tipologia di intervento". La Provincia esclude anche la presenza di vincoli paesaggistici e idrogeologici. La variante riguarda la modifica della tipologia degli interventi ammessi dal Piano regolatore per edifici assoggettati a precise tipologie di intervento: risanamento conservativo o ristrutturazione vincolata, dove agli interventi di ristrutturazione sono stati posti dei limiti e alcuni immobili sono compresi nel censimento dei fabbricati rurali e degli edifici di valore storico-architettonico.
Nell’accogliere le richieste di modifica, il Comune ha cercato di individuare la tipologia di intervento più adeguata in rapporto all’effettivo valore che i fabbricati rivestono nell’ambito del tessuto edilizio esistente.
Lorena Cellini