Sostenibilità e ambiente: un aiuto dall’etica

Il neo rettore annuncia per settembre il primo Festival di scienze umane: 150 relatori a confronto sui cambiamenti in atto

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di Paola Pagnanelli

Scrittori, studiosi, musicisti ed economisti si ritroveranno a Macerata dal 29 settembre al primo ottobre, per il primo Festival internazionale di scienze umane e sostenibilità. Lo ha organizzato il professor John Francis McCourt, professore di letteratura inglese e neo eletto rettore dell’Università di Macerata, coinvolgendo atenei e centri di ricerca dell’Italia e del mondo.

"Avevamo pensato a un piccolo festival, che però è diventato più grande di quanto immaginassimo, con 35 partner e 150 relatori anche da Cina, Usa, Singapore – racconta il rettore McCourt -. L’idea era di discutere delle prospettive e delle sfide delle scienze umane nella comprensione della società contemporanea e dei cambiamenti in atto nei campi, tra gli altri, del clima, della salute, dell’economia, della digitalizzazione e della tecnologia. Le discipline cosiddette Ahss (arts, humanities and social sciences) e Stem (science, technology, engineering, mathematics) possono collaborare. Si può discutere di diritti umani e civili, pace e guerra, crisi, dinamiche di inclusione ed esclusione, sostenibilità, ricerca e didattica digitale, interdisciplinarietà e transdisciplinarietà". Al festival ci saranno oltre 40 panel di studiosi italiani e stranieri. "Il taglio è interdisciplinare: dall’ingegneria ai classici, dalla linguistica al teatro. Ci saranno eventi pomeridiani e serali diffusi in città in collaborazione con le attività commerciali e le associazioni culturali". Tra gli ospiti sono previsti nomi di primo piano della ricerca, della letteratura, e appuntamenti musicali. E poi mostre d’arte e concorsi di scrittura per gli universitari e le scuole italiane.

"Tutto parte - aggiunge il rettore - dall’idea che Unimc abbia grandi risorse di studi umanistici, il nostro biglietto da visita. Abbiamo eccellenze, ma non siamo noti come dovremmo in Italia. Ecco perché ho pensato a un festival, con contenuti convegnistici fortemente scientifici, ma anche aperto alla città". Il tema scelto, la sostenibilità, "non è scontato nelle nostre discipline, ma oggi è centrale nel dibattito, lo stiamo vedendo anche con la crisi idrica, e l’università non può sottrarsi per sviluppare linee di comprensione su questi temi, attraverso l’etica ad esempio. L’ambiente preoccupa i giovani, e il festival si terrà la prima settimana del semestre, quando gli universitari tornano qui anche perché finalmente la didattica sarà solo in presenza".

L’idea del professor McCourt è di rendere il festival un appuntamento strutturato, "come il festival dell’economia a Trento. Macerata può farlo per le humanities, è un aspetto da valorizzare, perché questo è quello che possiamo offrire alla regione e non solo. Servirà anche a creare una rete, mettendo Macerata in relazione con altri centri di ricerca: tra i partner c’è l’Università della Georgia, negli Usa, e speriamo di siglare un accordo perché sono molto interessati agli studi di archeologia, hanno risorse per noi impensabili ma non hanno materia prima". Tra gli argomenti ci sono i classici nei mass media, l’economia digitale e le norme di diritto industriale internazionale, gli studi di genere in relazione alla sostenibilità, l’inclusione attraverso la la lingua, giustizia e democrazia, l’ontologia dell’ecologia, la medicina narrativa.