L’Ast di Macerata ha stipulato un contratto d’affitto con la Manini Prefabbricati spa di Assisi per occupare una porzione dell’immobile in via Annibali a Piediripa, da destinare a "sede amministrativa", per una superficie complessiva di 2.630,66 metri quadri. Di fatto, si tratta di un contratto rimodulato visto che attualmente la sede è dislocata in due immobili contigui di proprietà della stessa società. L’importo mensile è di 13.237,48 euro a cui bisogna aggiungere 2.912,25 euro di Iva, per un importo complessivo di 16.149,73 euro, in base a un contratto "con decorrenza dal primo gennaio 2025, per la durata di sei anni", si legge nella determina di riferimento. Per il 2025 la spesa prevista è di 193.796,70 euro, mentre per gli altri cinque anni, dal 2026 al 2030, si attesta a 968.983,78 euro, per un totale di un 1.162.780 euro: una bella sommetta.
In vista della scadenza dei vecchi contratti, già nell’aprile dello scorso anno l’allora commissario straordinario Antonio Draisci, accertata l’indisponibilità di immobili di proprietà pubblica (tramite l’Agenzia del Demanio), aveva avviato un’indagine di mercato per cercare gli spazi. Alla scadenza dei termini avevano manifestato il loro interesse la Manini Prefabbricati Spa e Sari2030 Srl Società Benefit. È stata poi nominata una commissione di tecnici per la valutazione dell’immobile più idoneo a soddisfare il fabbisogno di spazi dell’Ast e la scelta è caduta sui locali della Manini. Quest’ultima ha presentato una proposta di affitto di 8,65 euro a metro quadro al mese, poi ridotta, a seguito di un consulto dell’Ast con l’Agenzia delle Entrate, a 5,032 euro.
Con la Manini l’Ast ha poi svolto riunioni di collaborazione per concordare le nuove condizioni sulla locazione dei locali sui quali saranno effettuati anche dei lavori per adeguarli alle nuove esigenze dell’Azienda. Fino al 2016 la sede amministrativa dell’Ast era nel padiglione centrale dell’ex Cras (ex manicomio) a Santa Croce, reso però inagibile dal terremoto del 2016. A distanza di più di otto anni, nonostante siano più volte stati annunciati fondi per i lavori, nulla si è mosso. Tra le opere ricadenti nella ricostruzione risulta programmato, ma non ancora avviato, un intervento di 1,2 milioni di euro, inerente al primo stralcio. Forse anche perché la sorte di questo padiglione è legata alla costruzione del nuovo ospedale di Macerata, per realizzare il quale servono risorse, al momento insufficienti, una parte delle quali – ammesso che ciò sia possibile – potrebbe arrivare dall’Ufficio speciale per la ricostruzione. Intanto, tutto è fermo. E, a giudicare dai tempi del contratto di affitto, lo sarà ancora per molto.