Suor Veronica promuove l’Arena: "Nessuno è escluso"

Suor Veronica Donatello elogia l'inclusività dello Sferisterio di Macerata, dove il progetto "InclusivOpera" offre spettacoli accessibili a persone con disabilità sensoriali e intellettive. L'obiettivo è superare pregiudizi e favorire la partecipazione piena di tutti alla società.

"Lo Sferisterio è inclusivo e alla fine lo spettatore si porta dietro anche un altro gusto di bellezza". È quanto dice suor Veronica Donatello, responsabile dal 2019 del Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Conferenza episcopale italiana e nel 2022 papa Francesco l’ha nominata suor Consultore del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede. Ieri ha rilasciato le dichiarazioni avendo di fronte il palco dell’Arena mentre i tecnici stavano montando le scene per la Turandot. Non è la prima volta che suor Veronica assiste a una rappresentazione nell’arena maceratese. "Condivido – spiega – con Elena Di Giovanni (coordinatrice del progetto InclusivOpera) l’intuizione che il bello faccia bene al cuore, che il bello per tutti sappia stupire e lo stupore è in questo teatro quando è possibile assistere a uno spettacolo con tutti, nessuno escluso. Qui può venire chiunque perché c’è stato un lavoro capace di trasformare un progetto nato "per" che negli anni diventato "con". Queste persone hanno accolto la sfida e toccato con mano che modificare non è perdere, ma aggiungere". Il progetto "InclusivOpera", iniziato nel 2009, è rivolto a disabili sensoriali e intellettivi di ogni età, con un’attenzione particolare ai più giovani, attraverso laboratori inclusivi, audiodescrizioni, audiointroduzioni in italiano e in inglese, percorsi multisensoriali, anche in lingua italiana dei segni, ascolto assistito, sopratitoli in italiano e inglese per tutte le recite del festival. C’è da fare ancora di più perché le persone con disabilità possano sentirsi partecipi della società. "La prima barriera è un pregiudizio cognitivo – spiega suor Veronica – partendo solo dalla fragilità senza pensare alla persona. Poi c’è quella comunitaria, ritenere che in una società in cui si debba essere sempre al top non sia possibile essere differenti da... Le persone con disabilità sfidano il sistema facendoci vedere un limite ma che ci sono anche altre potenzialità e soluzioni. Il supporto delle tecnologie dice pure questo". La capacità di comunicare è di fondamentale importanza e Macerata ha dato i natali a Padre Matteo Ricci. "Lui – dice suor Veronica – è uscito per incontrare l’altro, è stato al suo fianco, ha appreso la sua lingua, non ha avuto fretta, è stato capace di rendersi prossimo, ha camminato con il popolo. Ha lasciato una grande eredità nella capacità di entrare in relazione con l’altro".