
Parcheggia l’auto di sera in centro, a Tolentino, e il mattino dopo trova la fiancata rigata. E non è la prima volta. Ma grazie alle telecamere di videosorveglianza, dopo avere sporto denuncia contro ignoti, scopre che l’autrice dei danneggiamenti è una parente. La proprietaria del mezzo, il mese scorso, aveva denunciato l’episodio ai carabinieri di Tolentino. In poco tempo, attraverso la visione delle immagini del circuito cittadino da parte degli agenti della polizia locale, le forze dell’ordine hanno individuato la responsabile. Chiamata per il riconoscimento, la vittima non avrebbe creduto ai suoi occhi alla vista della parente. L’auto, secondo le ricostruzioni, è stata posteggiata dalla proprietaria alle 20. Quando alle 11 del giorno dopo è andata a riprenderla, ha fatto l’amara scoperta. "I danni provocati consistono in graffi molto profondi sullo sportello posteriore, dal lato del passeggero – ha spiegato –. Preciso di avere già subìto danneggiamenti di questo tipo". La donna è assistita dallo studio Felicetti di Tolentino, in particolare dagli avvocati Lolita Felicetti e Giulia Falaschini (nella foto). "Le vessazioni per l’auto sfregiata andavano avanti da un po’ di tempo – spiega la prima –. In passato, la mia assistita, mentre era in auto col figlio (allora minorenne), si è trovata anche i freni tagliati. Non sappiamo per ora se gli episodi siano legati tra loro, ma di sicuro in questo caso le telecamere di videosorveglianza hanno agevolato le indagini. L’aiuto da parte di agenti e carabinieri è stato prezioso. Il danneggiamento è perseguibile d’ufficio. La donna comunque era impaurita: non sospettava di nessuno, né poteva immaginare che fosse coinvolta una parente. Tuttora non comprende le motivazioni che possano averla spinta a rigare l’auto". L’udienza è ancora da fissare. Ora la responsabile del gesto, alla base del quale ci sarebbero "rancori e incomprensioni", dovrà rispondere del reato di danneggiamento per le incisioni sulla carrozzeria dell’auto, trattandosi di graffi non temporanei o superficiali, né rimovibili con una ripulitura. Il 17 aprile, sempre in centro, tra piazza Mauruzi e via Filelfo, una 50enne aveva fatto invece una macabra scoperta: una testa di agnello sul parabrezza. La donna aveva segnalato l’accaduto ai carabinieri, che avevano svolto un’indagine lampo, durata meno di 24 ore, riuscendo a individuare l’autore del gesto, compiuto la notte prima: un uomo, vicino alla vittima.
Lucia Gentili