Duecento migranti si sono ritrovati ieri intorno alle 18 alla terrazza dei popoli per "Camminiamo insieme nella storia". In occasione della 110ecima giornata del rifugiato, è stata organizzata dalla diocesi, dalla fondazione Migrantes e dalla Caritas una passeggiata per le vie della città che ha raccolto parecchi consensi. Lo scopo dell’iniziativa era quello di sensibilizzare e creare legami tra le persone dalle nazioni più disparate. Don Sergio Fraticelli, direttore della fondazione Migrantes, ha spiegato: "La storia ci chiama all’incontro. La diversità si può integrare, servono cultura e solidarietà. Papa Francesco cita l’immagine del cammino, chiamandoci all’accoglienza".
La fondazione a Macerata si adopera per sensibilizzare sul tema e ha istituito una scuola di lingua italiana. La diocesi, dice Fraticelli, "ha quattro cappellanie. Quella francofona, quella nigeriana, quella indiana e quella peruviana. Ci sono sacerdoti venuti dai luoghi d’origine per accompagnare questi migranti". Denis Marini, direttore della Caritas diocesana, parla dei numeri dell’accoglienza e spiega le attività proposte. "La Caritas – sottolinea – nel 2023 ha qui accolto 250 persone, di cui più della metà è stata integrata con successo. Con lo sportello per il lavoro ne abbiamo collocati poi lavorativamente 72. Parlare di integrazione e non solo di accoglienza è fondamentale. Va restituita la dignità dei molti che partono per uscire da guerre e povertà. Vogliono ricominciare. Noi per dare un senso a tutto questo dobbiamo fare un’accoglienza fondata su formazione, rispetto delle regole civili e umane ed integrazione lavorativa". Anche il vescovo, Nazzareno Marconi, ieri si è espresso su questo tema.
"Siamo tutte persone – ha sottolineato –. La carità è fondamentale e va insieme alla giustizia. Dobbiamo educarci ad essere accoglienti e consapevoli del cammino che possiamo compiere. Non dobbiamo abituarci alle guerre, alla morte che queste portano". Il gruppo ha poi raggiunto in cammino piazza Mazzini. Un percorso che ha avuto alcuni intervalli fatti di canti, racconti e testimonianze di migranti e operatori del settore dell’accoglienza.