ANDREA VERDOLINI
Cronaca

Ufficiale Giandonato, un big per la mediana

La Recanatese mette mano al portafoglio e chiude l’ingaggio di Manuel Giandonato, giocatore al di "sopra di ogni sospetto". Talento...

Manuel Giandonato, 33 anni, è cresciuto nella Juve. Quasi 300 presenze tra i professionisti

Manuel Giandonato, 33 anni, è cresciuto nella Juve. Quasi 300 presenze tra i professionisti

La Recanatese mette mano al portafoglio e chiude l’ingaggio di Manuel Giandonato, giocatore al di "sopra di ogni sospetto". Talento cristallino il giocatore abruzzese che, ventenne, balzò agli onori della cronaca per una magistrale punizione nientepopodimeno che all’Old Trafford di Manchester, quando era una giovane promessa juventina, in occasione dell’addio al calcio di Gary Neville. Sotto gli occhi di Alex Ferguson (tanto per dire), la sua palombella dal lato corto dell’area di rigore colpì il palo e si insaccò alle spalle del portiere per l’1-2 decisivo, dopo le reti di Rooney e Pepe e con Del Neri in panchina. Con simili premesse, direte voi, la sua carriera ha mantenuto solo in parte le aspettative: ha girovagato per tutto lo Stivale, da Lecce a Catanzaro, da Vicenza ad Olbia e una delle piazze dove è rimasto più a lungo è stata Fermo con quasi 100 presenze complessive in Serie C. In estate il suo trasferimento al L’Aquila fece "rumore", vista la caratura del calciatore che, sostanzialmente, non aveva mai calcato un campo dilettantistico e invece, alla sua prima esperienza nella regione di origine, Giandonato è stato messo ai margini del progetto, finendo addirittura in tribuna con l’avvento di De Feudis. Fatale e inevitabile il divorzio, e il club giallorosso è stato, a dir poco, tempestivo nell’assicurarsi le prestazioni del 33enne metronomo, superando pure qualche concorrenza. Chiaramente, per mister Bilò, mutano anche degli equilibri, ma il suo apporto tecnico rappresenta un enorme valore aggiunto che tutti gli allenatori vorrebbero avere. Particolare non trascurabile, tutt’altro, la sua abilità e imprevedibilità sulle palle inattive ed è inutile rimarcare l’importanza che questo aspetto riveste nel calcio di oggi. Ora verranno verificate le sue condizioni per decidere il suo eventuale impiego, magari già dal match di dopodomani, in casa dell’Atletico Ascoli, nel quale si dovrà fare ancora a meno di D’Angelo, oltreché di Raparo.

Un confronto che nasconde mille insidie contro la compagine dell’ex Manel Minicucci: "È una partita molto importante per noi – ha detto l’esterno romano –. Sono sicuro che la Recanatese verrà da noi a giocarsi la partita a viso aperto per l’identità che il mister ha conferito da quando è subentrato. Sarà un match ad alta intensità e chi saprà sfruttare gli spazi intralineari in modo migliore avrà un piccolo vantaggio sull’altro. Il nostro momento difficile? Paghiamo a caro prezzo ogni minima sbavatura, dobbiamo ritrovare la serenità di gestire le situazioni senza metterci pressioni da soli e ritrovare il dominio del tempo durante la gara. Così facendo, uscirà quella leggerezza che ci contraddistingue da un anno a questa parte". Nell’andirivieni attuale il saluto di Francis Gomez, passato alla Maceratese: "Recanati mi ha accolto come in una famiglia: con i tifosi e i bambini del vivaio ho un bellissimo rapporto e quando sono stato nelle scuole è stata una delle emozioni più belle. Sono di poche parole ma ci tenevo a ringraziare tutti quelli che mi vogliono bene".