
L’annuncio di nuovi dazi fa riflettere il mondo delle imprese
Macerata, 26 gennaio 2025 – Dalle Marche verso gli Stati Uniti viaggia il 9 per cento dell’export regionale. Merci che nei primi nove mesi del 2024 hanno portato nelle casse delle imprese marchigiane 1,8 miliardi di euro, di cui 935 milioni dalle attività manifatturiere. E anche le aziende del Maceratese esprimono timori per i dazi annunciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump che si è insediato da poco.
“L’annuncio di nuovi dazi da parte dell’amministrazione Trump potrebbe avere un impatto significativo sulle imprese marchigiane, in particolare su quelle attive nei settori del made in Italy come moda, agroalimentare e meccanica – afferma Ivan Ruggeri, responsabile servizi Cna Macerata –. Per le aziende che esportano negli Usa l’aumento dei dazi potrebbe tradursi in prezzi più elevati per i consumatori americani, riducendo la domanda di prodotti marchigiani. Inoltre, le piccole e medie imprese locali potrebbero trovarsi costrette ad assorbire parte dei costi aggiuntivi, comprimendo i margini di profitto. In risposta a queste sfide, le imprese delle Marche potrebbero considerare strategie come la diversificazione dei mercati di esportazione, l’innovazione dei prodotti e l’adozione di modelli di business più flessibili. Un maggiore impegno nel promuovere la qualità e l’unicità dei prodotti marchigiani potrebbe aiutare a mantenere l’attrattiva sul mercato internazionale, nonostante le nuove barriere tariffarie”.
Sul tema interviene anche Enzo Mengoni, presidente territoriale di Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli Piceno e Fermo. “Gli Stati Uniti – sottolinea Mengoni – rappresentano uno degli sbocchi più importanti del nostro export, tenendo anche presente che il 9% delle merci marchigiane viene importato proprio negli Usa, che è il nostro terzo mercato di riferimento dopo Francia e Germania. Quindi, possibili dazi inevitabilmente vengono visti con preoccupazione, considerando anche il fatto che da un rapporto proprio della nostra Confartigianato nazionale emerge che a risentirne sarebbero, in particolare, i settori con la maggiore presenza di micro e piccole imprese. La moda quindi in primis, che già è in forte affanno. Siamo comunque convinti che la politica dei dazi non paghi nel lungo periodo e, se all’orizzonte si prospettano possibili nuove sfide, queste avversità si combatteranno puntando su quello che ci contraddistingue, cioè la qualità delle nostre produzioni”.
Mengoni ribadisce che “la vera manifattura made in Italy assicura quell’appetibilità che si fa riconoscere e apprezzare dai mercati. Siamo inoltre convinti che da questa situazione si esca fuori insieme, come Sistema Paese. Ci auguriamo, allora, che le istituzioni siano al fianco delle nostre imprese – conclude Mengoni – e continuino a darci sostegno per far crescere l’internazionalizzazione dei nostri prodotti d’eccellenza”.