Bollettino Covid Marche: dati e contagi del 19 gennaio 2022

In calo i nuovi casi: rispetto ai quasi ottomila di ieri nelle ultime 24 ore sono 5.850. Acquaroli: "A un passo dalla zona arancione"

Bollettino Marche del 19 gennaio 2022

Bollettino Marche del 19 gennaio 2022

Ancona, 19 gennaio 2022 - Covid, va verso una fase di stabilizzazione la curva pandemica nelle Marche: dopo il record di ieri (quasi 8mila casi, ma solo 658 sintomaticioggi sono stati registrati 5.850 nuovi contagi. In attesa della cabina di regia di venerdì, non dovrebbe essere scongiurato il passaggio in zona arancione, o immediato o dal 31 gennaio, secondo il governatore Acquaroli. "Il cambio colore potrebbe essere imminente: o da lunedì 24 gennaio o al massimo da quello seguente".

Intanto oggi inizia il confronto del Governo con le Regioni: tra le questioni che cominceranno ad essere affrontate, quelle presentate alcuni giorni fa dai presidenti di Regione, dalle quarantene all'eventuale nuovo conteggio dei casi Covid.

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Bollettino Marche del 19 gennaio 2022
Bollettino Marche del 19 gennaio 2022

Acquaroli: "A un passo dalla zona arancione"

Con i parametri attuali le Marche praticamente certe della zona arancione o da lunedì 24 gennaio o da quello seguente. Ne è convinto il presidente della Regione Francesco Acquaroli che ricorda come i numeri attuali nella regione diano un "margine ristretto" (attualmente 23% saturazione Intensive e 28,5% Area Medica) e a meno di "un'inversione di tendenza improvvisa nelle positività o nelle ospedalizzazioni" per le Marche sarà zona arancione.

Nuovi casi, tamponi, tasso di positività

Se il bollettino dei nuovi casi procura sollievo, continua però a crescere il tasso di incidenza che arriva a 2.549,41 su 100mila abitanti. I soggetti con sintomi sono pochi anche oggi: 613, mentre i casi in fase di approfondimento epidemiologico sono 1.319. Comincia a farsi sentire l'effetto della ripresa della scuola dopo le festività con 68 positivi in setting scolastico/formativo, mentre sono 24 i contatti in ambiente di vita/socialità, 2.239 i contatti stretti di casi positivi, 1.556 i contatti domestici. 

Sono stati analizzati complessivamente 18.106 tamponi, di cui 14.975 del percorso diagnostico tra molecolari e antigenici, con una positività di 39,1%. Il tasso di positività si attesta al 39,1%

La mappa del contagio nelle Marche

Dei casi odierni (1.785 nella fascia zero-18 anni e 2.895 in quella 25-59 anni) 913 sono stati rilevati in provincia di Ascoli Piceno, 1.494 a Pesaro Urbino, 916 a Macerata, 1.581 ad Ancona, 698 a Fermo e 248 fuori regione.

Il contagio per fasce d'età

Il contagio gira soprattutto nelle fasce di età 25-44 anni con 1.593 casi e 45-59 con 1.302. Ma sono 1.787 i casi nelle fasce di età da zero a 18 anni, di cui 614 tra i 14-18enni e 544 tra i bambini di 6-10 anni.

Vittime covid Marche

Otto le vittime del coronavirus registrate nelle ultime 24 ore nelle Marche, 7 uomini e una sola donna, tutti con patologie pregresse tranne la 70enne di Civitanova. Le altre vittime sono: un 76enne di Fermo, un 85enne di Mondolfo (Pesaro Urbino), un 76enne di Fano, un uomo di 88 anni di Venarotta, un 98enne di Rotella, un 79enne di Macerata e un 87enne di Treia. Il totale delle vittime sale così a 3.335 da inizio pandemia. 

Ricoveri covid Marche

Ci sono due ricoveri in più rispetto a ieri: le terapie intensive scendono di quattro posti occupati (55 pazienti in totale), mentre i ricoveri non in intesiva aumentano di 7 unità, per un totale di 223, a cui vanno aggiunti 50 pazienti nel limbo del pronto soccorso. 

Sono complessivamente 349 (+2) i pazienti assistiti nei reparti ospedalieri delle Marche e 50 (-12) nei pronto soccorso in attesa di essere trasferiti nei reparti. Nelle terapie intensive ci sono 55 pazienti (-4) e il tasso di occupazione dei posti letto è al 21,5%; sono 71 (-1) i pazienti nelle aree di semi intensiva e 223 (+7) i ricoverati nei reparti non intensivi, con l'occupazione dei posti letto in area medica al 29,1%.

I dati Agenas 

Secondo i dati Agenas di oggi dovrebbe essere scongiurato, almeno la prossima settimana, il passaggio in zona arancione: la regione è al 23% di terapie intensive (superata quindi la soglia del 20%), ma ha nel contrmpo un 29% dei ricoveri Covid in area non critica, dato che si mantiene se pure di poco sotto la soglia critica del 30%.

Sempre Agenas informa che la percentuale di terapie intensiva occupate da pazienti Covid è in calo nelle Marche (23%) insieme ad altre 5 regioni: Calabria (17%), Campania (12%), Sardegna (13%), Toscana (23%) e Umbria (13%). 

Saltamartini: "Marche Nord ha avuto 41 letti in più"

"Su 26 pazienti in terapia intensiva a Marche Nord ce ne sono cinque di altre aree territoriali. Gli investimenti fatti dallo Stato durante la prima ondata hanno portato a 105 nuovi posti letto di terapia intensiva nelle Marche e di questi si è scelto di farne 41 a Marche Nord quindi mi chiedo come si può immaginare che le persone non le curiamo a Pesaro ma da un'altra parte? Allora avremmo dovuto investire da un'altra parte o spostare i posti letto". Così, a margine della seduta consiliare odierna, l'assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, ha risposto alle critiche emerse nei giorni scorsi nell'Area vasta 1 (Pesaro Urbino), anche da parte dei sindaci, su un eccessivo sovraccarico delle strutture sanitarie pesaresi nella gestione dei pazienti Covid. L'assessore alla Sanità ricorda che la ripartizione dei 105 posti letto aggiuntivi di terapia intensiva ha premiato Marche Nord a cui sono stati assegnati più posti rispetto alle altre strutture. "Diciamolo con chiarezza: qui c'è anche l'ambizione di alcune aziende di accaparrarsi i finanziamenti, le tecnologie e poi si dice 'abbiamo troppi pazienti' - aggiunge Saltamartini -. Ogni sindaco mi chiama dicendo che non vuole pazienti Covid nei propri ospedali ma queste strumentalizzazioni sono gravi perché non possiamo discriminare i pazienti in base alla patologia. Dire in alcune Aree Vaste 'non vogliamo i pazienti Covid' sinceramente non me l'aspettavo. Io faccio l'assessore in una regione in cui il provincialismo, non solo i campanili, stanno emergendo in maniera grave". Un messaggio, neppure troppo velato, ai sindaci delle città in cui sono presenti ospedali o altre strutture sanitarie impiegate nell'emergenza Covid. "Noi dobbiamo garantire le migliori cure a tutti, se poi le migliori prestazioni sono a Marche nord, Marche sud o Marche ovest è indifferente conclude Saltamartini -, ed io non credo che i sindaci o i territori possano stabilire dove si curano le persone perché la sanità è una funzione statale la cui organizzazione viene demandata alle Regione".