Alluvione Marche 2022, il punto a un anno dal disastro che causò 13 vittime

Una specie di piccolo 'Piano Marshall' quello messo in campo dal Governo Meloni che ha garantito fondi per oltre 400 milioni di euro, in parte già spesi e tutti comunque impegnati

Ancona, 11 settembre 2023 – Ristori, lavori di somma urgenza, interventi strutturali e rinnovamento del sistema d'allerta: la Regione fa il punto a quasi un anno dalla tragica alluvione che ha colpito due province, Ancona e Pesaro-Urbino, facendo 13 vittime e danni per miliardi di euro.

Una specie di piccolo 'Piano Marshall' quello messo in campo dal Governo Meloni che ha garantito fondi per oltre 400 milioni di euro, in parte già spesi e tutti comunque impegnati. Durante la conferenza stampa di stamattina i vertici della Regione hanno fatto il punto.

A partire dal criterio della somma urgenza, sebbene sia già passato un anno dall'alluvione del 15 settembre 2022: “Sono in corso lavori straordinari con sei progetti per 1.8 milioni di euro lungo il corso del Misa da Ostra Vetere fino a Senigallia, tra ripulitura dell'alveo e degli argini e messa in sicurezza; altri 6 progetti per 1,6 milioni di euro partiranno a giorni, 3 sul Cesano, 2 sul Nevola e 1 sul Burano sempre su argini e alvei. Il materiale di risulta sarà usato per i ripascimenti” ha detto l'assessore regionale alla protezione civile, Stefano Aguzzi.

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La somma dei fondi messi a disposizione dal Governo – 400 milioni, 200 per l'annualità 2022, 100 per il 2023 e 2024 – non collimano coi soldi impegnati che arrivano a 437 milioni. Un pacchetto complessivo dove ci sono circa 85 milioni per la somma urgenza, circa 250 milioni per ristori e rimborso dei danni ai privati e alle attività produttive e poi i 106 milioni del Piano del Commissario attraverso l'ordinanza 1011 per le opere strutturali: “Vasche di espansione, nuovi argini, riprofilatura degli alvei, ponti - ha precisato il vicecommissario, l'ingegner Stefano Babini -. La firma sul documento da parte del capo della protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, è arrivata proprio adesso. Non si tratta di regalie, ma di lavori rendicontati - ha detto Babini -. Le consistenti risorse sono state fondamentali perché ci hanno permesso di fare una programmazione seria delle esigenze. L’ordinanza 1011 è importante perché ci permette un cambio del metodo operativo. Una vera e propria svolta in termini di snellimento burocratico perché sarà possibile gestire interventi strutturali”.

A coordinare tutto il lavoro il governatore delle Marche, nonché commissario per l'alluvione, Francesco Acquaroli: “Non possiamo più permetterci di far vivere la gente nel panico. Gli imprenditori, quando li ho incontrati, più che i ristori chiedono risposte di lungo periodo e di non essere costretti ciclicamente a fermarsi a causa di una calamità”.