Alluvione Marche tre mesi dopo: al lavoro in duecento cantieri

Il presidente della Regione Acquaroli: "Dal Governo 400 milioni per poter ripartire"

Il governatore delle Marche Francesco Acquaroli

Il governatore delle Marche Francesco Acquaroli

Ancona, 21 dicembre 2022 – Sono più di duecento i cantieri avviati nelle zone alluvionate per i primi interventi di messa in sicurezza del territorio messi in campo da Comuni, Protezione civile regionale, Genio civile, Anas e Province. A più di tre mesi dalla calamità che ha colpito le Marche – e in particolare le province di Ancona (devastato il Senigalliese), Pesaro Urbino e Macerata – la Regione fa il punto della situazione partendo dai numeri a cominciare dai 400 milioni di euro stanziati dal Governo per l’emergenza.

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«L’evento distruttivo che ha colpito la nostra regione lo scorso settembre – spiega il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – ha i contorni di una enorme calamità naturale, per le tragiche perdite che rappresentano il più grande dolore, per la vastità del territorio colpito e soprattutto per i danni enormi. Il Governo ha compreso la vastità di quello che è accaduto, stanziando 400 milioni di euro: una somma ingentissima – precisa Acquaroli – che ci permetterà di dare ai territori quelle risposte celeri e concrete di cui necessitano per ripartire. A cominciare naturalmente dalle somme urgenze per gli interventi realizzati dai Comuni, le opere necessarie a garantire il ripristino e il miglioramento della sicurezza e la progettazione degli interventi per la mitigazione del rischio e l’adeguamento dei sistemi di allertamento per la popolazione". La Regione ha predisposto e approvato Piani per i primi interventi da 5 milioni, stanziati nell’ordinanza 922 della Protezione civile nazionale, già in corso di pagamento ai soggetti attuatori che ne hanno fatto richiesta. Ed inoltre palazzo Raffaello sta provvedendo a trasferire le risorse necessarie al pagamento dei contributi di autonoma sistemazione per le famiglie che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni a causa delle ordinanze di sgombero emesse dai sindaci. La struttura regionale, in collaborazione con la Protezione civile, sta anche elaborando uno studio di messa in sicurezza e monitoraggio dell’intera asta fluviale del Misa per ridurre al massimo la possibilità che si ripetano eventi catastrofici. «Sono già state verificate oltre 3.000 schede di interventi presentati dai soggetti attuatori e redatti tre piani per altri 86 milioni per interventi di somma urgenza e ripristino condizioni di sicurezza – aggiunge il vicecommissario all’emergenza Stefano Babini –. Abbiamo elaborato i piani di ulteriori fabbisogni riferiti alle prime misure di sostegno ai privati e alle attività produttive utili a ristorare attività e cittadini non appena le somme stanziate dal Governo saranno disponibili: si tratta di 200 milioni già approvati sul bilancio 2022 e altri 200 milioni per il 2023/24". Con l’Anas sono previste opere sulla rete stradale per oltre 160 milioni di euro. "Il Genio civile della Regione – spiega l’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi – ha attivato 67 cantieri con la procedura di somma urgenza, 40 dei quali sono già stati ultimati, per un totale di circa 5,6 milioni di euro. In generale le attività nei corsi d’acqua hanno riguardato la rimozione dei materiali di diverso genere che ne ostruivano il corretto deflusso, così pure all’altezza dei principali ponti". I cantieri attivati dal Genio Civile hanno interessato 20 Comuni di cui 13 in provincia di Ancona per 4 milioni di euro (Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Castelplanio, Corinaldo, Genga, Maiolati Spontini, Ostra, Ostra Vetere, Sassoferrato, Senigallia, Serra dei Conti, Trecastelli) e 7 in provincia di Pesaro Urbino per 1,6 milioni (Acqualagna, Cagli, Cantiano, Frontone, Pergola, S. Lorenzo in Campo, Serra Sant’Abbondio).