Roberto Mancini testimonial delle Marche: “Resta con noi fino al 2024"

Il governatore Francesco Acquaroli e il presidente della Camera di commercio regionale Gino Sabatini, confermano l’ormai ex ct della Nazionale come uomo immagine: "Una persona vera e disponibile"

Ancona, 13 agosto 2023 – “Roberto Mancini resta il testimonial delle Marche". Parole pronunciate senza tentennamenti dal presidente della Regione Francesco Acquaroli e da quello della Camera di commercio regionale Gino Sabatini.

Ma riavvolgiamo per un attimo il film di questo legame tra l’ormai ex ct della nazionale e la sua regione.

Approfondisci:

Mancini dimissioni Italia, anche Jesi sotto choc: “Siamo tutti sorpresi”

Mancini dimissioni Italia, anche Jesi sotto choc: “Siamo tutti sorpresi”

Correva l’anno 2021 e, in un’estate che segnava l’uscita dal Covid, il cielo si tingeva d’azzurro con la Nazionale di calcio guidata dallo jesino Roberto Mancini che vinceva il Campionato Europeo. Un tripudio, una festa per tutto il Paese e, in particolare, per Jesi e le Marche.

Ma a brindare, oltre che per il successo azzurro, era anche il governatore Francesco Acquaroli che, pochi mesi prima, aveva messo sotto contratto (per usare una terminologia calcistica) proprio quel Roberto Mancini vittoriso con l’Italia: era lui il testimonial delle Marche in Italia e nel mondo. All’improvviso la Regione si trovava ad avere come uomo immagine uno degli sportivi più riconosciuti a livello europeo e anche mondiale. E i risultati non tardarono ad arrivare. Dall’11 luglio 2021, giorno del trionfo Azzurro, le richieste dei turisti per trascorrere un periodo di vacanze nelle Marche si impennarono. Insomma quel testimonial era proprio azzeccato. E lui, Mancini, ha sempre dimostrato il suo attaccamento alla terra d’origine: massima disponibilità per fare il suo "lavoro" di testimonial, ma anche a partecipare a eventi o incontri in cui la sua presenza avrebbe dato maggiore impulso.

Approfondisci:

Dimissioni Mancini, mondo del calcio sotto choc. Zoff: “Addio strano, ora Ct robusto”. Sacchi: “Non credevo fosse vero”

Dimissioni Mancini, mondo del calcio sotto choc. Zoff: “Addio strano, ora Ct robusto”. Sacchi: “Non credevo fosse vero”

E così anche l’eliminazione dai mondiali non ha scalfito il legame di Mancini con la Regione a tal punto che appena tre mesi fa il governatore delle Marche, insieme al presidente della Camera di commercio regionale Gino Sabatini (che ha portato a termine l’operazione con la Regione), hanno prolungato l’accordo con il mister fino alla fine del prossimo anno. E appena due mesi fa sono stati anche realizzati gli spot, già andati in onda sulle tv, che ritraggono Mancini nei luoghi più belli e affascinanti della regione.

Poi si arriva a oggi. A quel fulmine a ciel sereno che ha preso tutti in contropiede. All’inizio qualcuno ha pensato a una bufala, fino all’ufficialità della Figc: Mancini si è dimesso da ct della Nazionale. "Ma come? Roberto lascia? E adesso? Sarà sempre lui il testimonial?".

Domande che sono rimbalzate ieri pomeriggio subito dopo la notizia e, a spazzare via ogni ipotesi, ci ha pensato il governatore Acquaroli: "Non ho nessun dubbio nel dire che Mancini resta con noi fino alla fine del 2024. E’ stato un valore aggiunto in questi anni, ci ha aiutato a portare avanti l’immagine della nostra regione, ha dimostrato un attaccamento incredibile alla sua terra. Non solo, è sempre stato disponibile, quando era libero dagli impegni della Nazionale, a presenziare in occasioni particolari. E’ una persona vera, che non si è risparmiata per aiutarci nel nostro percorso di crescita. Per questo continuerà ad essere al nostro fianco. E’ uno sportivo riconosciuto in tutto il Paese e non solo e poco importa se adesso non sarò pi ù alla giuda degli Azzurri. Sono convinto che andrà ad allenare in qualche formazione di grandissimo livello". Dello stesso parere il presidente della Camera di commercio Gino Sabatini: "Quello che è accaduto oggi (ieri, ndr) nulla toglie alla persona e a quello che Mancini rappresenta a livello mondiale". Tutto questo sempre che Mancini non decida di fare un passo indietro anche su questo fronte.