Anniversario terremoto Marche: il dolore e la speranza, Arquata riparte sei anni dopo

Alle 3.36 del 24 agosto 2016 la terribile scossa che provocò morte e distruzione. Oggi lutto cittadino

I lavori per la raccolta delle macerie ad Arquata del Tronto

I lavori per la raccolta delle macerie ad Arquata del Tronto

Arquata, 24 agosto 2022 - È il giorno del ricordo e della preghiera, in memoria di chi non c’è più. Ma anche il giorno della riflessione, per far sì che si acceleri nel processo di ricostruzione in quei luoghi del centro Italia drammaticamente colpiti dal terremoto del 2016. Sono passati sei anni esatti da quella terribile notte del 24 agosto, quando le scosse seminarono morte e distruzione, senza risparmiare il piccolo borgo piceno di Arquata. Un paesino apparentemente tranquillo. Fino alle 3.36, quando la terra cominciò a tremare per venti lunghissimi secondi. Una scossa di magnitudo 6.0, che stravolse di colpo la vita di tutti gli arquatani, radendo praticamente al suolo Pescara del Tronto. Quella frazione che rappresenta un puntino, quasi invisibile, sulla carta geografica. Ma che in quel periodo di agosto si riempiva di gente, con tante famiglie che avevano lì una seconda casa e che ne approfittavano per un breve periodo di vacanza, lontano dallo stress della città.

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Per tutta la giornata di oggi, il Comune di Arquata ha proclamato il lutto cittadino e alle 18 ci sarà la celebrazione della messa nell’area Sae, a Pescara del Tronto. È prevista, tra gli altri, la partecipazione del commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini e del capo della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio. La scorsa notte, invece, si è rinnovata la cerimonia di commemorazione delle vittime, al parchetto di Pescara. "Il terremoto ha stravolto la nostra vita – racconta il sindaco di Arquata, Michele Franchi, che all’epoca era il vice del compianto ex primo cittadino Aleandro Petrucci –. Questa, per noi, è una giornata molto triste, che però ci deve spronare ad andare avanti e a fare le cose sempre nel migliore dei modi. Dobbiamo ricostruire il paese e dobbiamo farlo in memoria di chi non c’è più. Ripensare a quella notte fa davvero male, perché ogni arquatano ha perso alcuni familiari o alcuni amici. Il loro ricordo, però, continua a vivere all’interno dei nostri cuori".

Nel frattempo, Arquata prova a ripartire. Per quanto riguarda la ricostruzione del centro storico, il primo passo concreto sarà la demolizione di 24 edifici, definiti sulla base del progetto e degli studi redatti nei mesi scorsi: la consegna dei lavori, alle ditte già individuate dall’ufficio speciale ricostruzione, c’è stata lunedì. I lavori che si svolgeranno in questi giorni prevedono la demolizione e lo smontaggio selettivo degli edifici. Un intervento propedeutico alla ricostruzione vera e propria che, finalmente, potrà decollare. "Negli ultimi due anni sono stati aperti diecimila cantieri di edilizia privata che al giugno scorso ha fatto registrare 22.700 richieste di contributo – conferma, infatti, il commissario Legnini, parlando in generale di tutta l’area del cratere –. Sul fronte degli interventi pubblici, sono 365 le opere terminate ed altre 315 sono oggi in fase di cantiere. Risultati che solo un difficilissimo contesto esterno, segnato dalla pandemia, dall’esplosione dei prezzi, dalla saturazione del mercato edilizio, dalle conseguenze della guerra, ha impedito fossero ancora più consistenti".