{{IMG_SX}}Modena, 24 luglio 2008. A cento anni esatti dalla famosa maratona olimpica di Londra, Carpi ha celebrato il ‘suo’ campione, Dorando Pietri, protagonista di una delle imprese che hanno fatto la storia dello sport. Dorando arrivò primo sul traguardo ma, esausto per l’enorme fatica compiuta, venne sostenuto da due giudici di gara negli ultimi, drammatici metri di gara, e per questo venne squalificato. La medaglia d’oro andò quindi allo statuninense John Hayes, ma la regina Alessandra volle comunque premiare Dorando consegnandogli una coppa d’argento.
Stamattina a Carpi, per ricordare quella grande impresa, erano presenti tre medaglie d’oro olimpiche, Livio Berruti (campione sui 200 metri alle olimpiadi di Roma 1960), Sara Simeoni (campionessa di salto in alto a Mosca 1980) e Gelindo Bordin (campione nella maratona a Seul 1988), assieme ad altri grandi sportivi, come Maria Guida e Laura Fogli. La giornata del centenario si è aperta con la Santa Messa celebrata da monsignor Elio Tinti, vescovo di Carpi, che ha sottolineato l’esigenza di uno “sport pulito”, che aiuti i giovani a crescere e non li spinga verso la solitudine o la disperazione. A Palazzo Pio è stata quindi inaugurata la mostra “Dorando Pietro tra mito e realtà” nella quale e’ esposta anche la coppa che la regina Alessandra consegno’ a Dorando. Dagli Stati Uniti un rappresentante della Federazione atletica ha portato in visione proprio la medaglia vinta da John Hayes, che sarebbe spettata a Dorando, se non fosse stato squalificato.
Alla maratona olimpica Londra 1908 e’ stata poi dedicata una strada, mentre a mezzogiorno è stato scoperto (su una rotatoria in via Cattani, angolo via Ugo da Carpi) il monumento, realizzato dallo scultore Bernardino Morsani, che ritrae Dorando in corsa, con un drappo rosso cinto attorno ai fianchi. Berruti, Simeoni e Bordin hanno poi lasciato l’impronta delle loro mani sul cemento, a ricordo della giornata, come avviene per gli attori e le celebrità di Hollywood.
A suggellare l’evento (che è stato anche trasmesso in mondovisione dalla Rai, tramite il digitale terrestre) anche Andrea Mingardi con la sua band, che ha dapprima intonato l’Inno di Mameli, poi ha eseguito “La canzone di Dorando”, da lui dedicata al maratoneta. Non ha potuto invece intervenire alla cerimonia il presidente del Coni Petrucci. Significativo il pensiero rivolto da Gelindo Bordin: “Ammiro l’uomo Dorando, al di la’ della sua impresa – ha aggiunto Bordin - . E’ stato uno sportivo moderno, e mi sento legato a lui per molti versi: lui non riusci’ a vincere quella maratona nel 1908, pur arrivando primo al traguardo, io ce l’ho fatta esattamente ottant’anni dopo. Ho sempre sentito di essere vicino a lui”.
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