Oggetti rivoluzionari, il professor Pivato presenta la bicicletta

L’appuntamento è oggi alle 18 alla Casa delle Donne che terrà la conferenza “Dalla modernità all’antimodernità elogio della bicicletta”

Professor Stefano Pivato

Professor Stefano Pivato

Modena, 15 aprile 2024 – Appuntamento oggi alle 18 con il progetto ‘Rivoluzioni’, nell’ambito della Fondazione Collegio San Carlo di Modena, giunto alla sua seconda edizione. Protagonista sarà la bicicletta, considerato appunto un oggetto rivoluzionario: alla Casa delle Donne, nella sala R.Bergonzoni, Stefano Pivato, già Rettore dell'Università di Urbino terrà una conferenza su ‘Dalla modernità all'antimodernità elogio della bicicletta’.

La dichiarazione secondo la quale "le due ruote hanno contribuito alla liberazione della donna più di tutti gli sforzi del movimento” eleggono la bicicletta a strumento di emancipazione e autonomia femminile. Sulla bicicletta, infatti, le donne possono andare da sole. Si tratta quindi di un passo importante verso la loro indipendenza.

E ancora oggi ci sono paesi in cui alle donne l’uso di questo mezzo viene fortemente ostacolato. L’incontro si apre con la lettura scenica ‘E io pedalo. Donne che hanno voluto la bicicletta’ delle attrici Donatella Allegro e Irene Guadagini, che racconteranno alcune storie di bici e di donne, che hanno cercato la libertà pedalando.

Un viaggio nel tempo, dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, passando per la Resistenza, per raccontare attraverso alcune storie di vita come la bicicletta sia un simbolo di libertà e liberazione femminile. A seguire la conferenza dello storico e docente universitario Stefano Pivato, che ripercorrerà la storia sociale di questo strumento indispensabile nella vita contemporanea, che ha cambiato lo stile di vita di uomini e donne: da simbolo per eccellenza della modernità dell’Italia umbertina; protagonista nel 1948 di uno dei capolavori della cinematografia mondiale come ‘Ladri di biciclette’; si trasforma nell’emblema dell’antimodernità in difesa della salvaguardia ambientale e diventa centrale per la questione ecologica.

"In una società ancorata a ritmi immutati da secoli - afferma il professor Pivato - la comparsa della bicicletta, verso la fine dell’Ottocento, si caratterizza come un elemento perturbante. Essa diviene, infatti, l’oggetto su cui si declinano gli ‘ismi’ che annunciano il Novecento: dal modernismo al socialismo, dal nazionalismo al clericalismo, dal femminismo allo sportismo”. E come disse molto bene uno dei più noti giornalisti italiani, Gianni Brera, è proprio vero che “traverso le viti di una bicicletta si può anche scrivere la storia dell’Italia” e si può leggere l’evoluzione sociale, politica e di costume del nostro paese.