Modena, 16 febbraio 2012 - Nascosta sotto il letto, nuda con il corpo pieno di ecchimosi. Sarebbe stata uccisa, forse dopo un pestaggio e per soffocamento, Edyta Kozakiewicz, polacca di 39 anni, residente da qualche mese con il convivente in via Giardini 1195 a Modena. Il suo cadavere è stato trovato ieri alle 18.30 proprio dal compagno, Umberto Musto di 58 anni. E’ stato lui, campano trapiantato a Modena da almeno 20 anni, una volta tornato a casa, a dare l’allarme, dicendo di aver trovato la donna senza vita. E infatti i primi ad arrivare sul posto sono stati i sanitari del 118 che, vista la situazione, hanno allertato subito i carabinieri.

I militari del reparto operativo e della Compagnia di Modena indagano per omicidio volontario. Musto, operaio per una ditta modenese, è stato subito portato in caserma e interrogato, così come sono stati sentiti i vicini. La donna abitava con il compagno e due animali, un cane e un gatto ieri affidati al canile municipale, al primo piano di una palazzina in cui vivono altre due famiglie. La donna aveva raggiunto il compagno quest’estate dopo aver vissuto a Baggiovara. L’uomo, invece, vive in via Giardini a Saliceta da due anni.

Edyta non lavorava, almeno da quanto risulta ufficialmente dagli investigatori. La porta di casa non presenterebbe segni di effrazione, mentre nell’abitazione, come confermato dagli inquirenti, c’era un gran caos. Ma nulla che possa far pensare alla rapina finita in tragedia. La donna, quindi, ieri pomeriggio avrebbe ricevuto la visita di qualcuno che probabilmente conosceva.
Ieri sera nella casa di via Giardini sono arrivati il colonnello dei carabinieri, Salvatore Iannizzotto, il pm di turno, Giuseppe Tibis, e gli esperti della Medicina legale che fino a ieri sera hanno analizzato il corpo per capire come sia morta la donna. Pare che vicino al cadavere non ci fossero oggetti contundenti o altro riconducibile al delitto. L’ipotesi più accreditata è che Edyta sia morta per le percosse: sul corpo sono stati trovati numerosissimi lividi e, da una prima analisi, sembra non ci siano ferite di arma da taglio né di arma da fuoco. La 39enne, insomma, sarebbe stata massacrata di botte, probabilmente con calci e pugni, e poi nascosta sotto il letto: sul corpo anche ecchimosi probabilmente risalenti a tempo fa. Presentava botte e graffi sia sul torace sia sulla schiena. Non è escluso che sia stata strangolata, anche se non sarebbero stati rilevati segni evidenti sul collo.

I carabinieri indagano a tutto campo e le indagini sono indirizzate verso un movente ‘passionale’. Il fatto che il corpo fosse completamente nudo fa infatti pensare a un incontro sessuale. Solo l’autopsia chiarirà se Edyta sia stata stuprata. Fino a ieri sera i carabinieri hanno ascoltato il compagno e i vicini di casa che potrebbero aver sentito la probabile lite, poi degenerata nell’omicidio. Musto lavora per l’azienda di autodemolizioni Longagnani da 20 anni e si è trasferito a Saliceta da circa due anni. Poi quest’estate l’aveva raggiunto Edyta, con cui aveva intrecciato una relazione sentimentale. Sulla cassetta delle lettere c’è anche il suo nome, segno che la relazione era consolidata.