CHIARA MASTRIA
Cronaca

Ago Scienza e fantasia, un incontro artistico

’Naturale Innaturale. Dinosauri e altre creature’, alla Palazzina dei Giardini le sculture oniriche di Ghibaudo: "Magari un giorno esisteranno"

Una delle creature di Ghibaudo, in esposizione. fino al prossimo 12 gennaio

Una delle creature di Ghibaudo, in esposizione. fino al prossimo 12 gennaio

"Cultura artistica e scientifica sono messe in relazione, così come il progetto Ago Modena Fabbriche Culturali si propone di fare, per creare qualcosa che sia allo stesso tempo unico e capace di parlare con un linguaggio ampio a un pubblico altrettanto vasto". Queste parole di Donatella Pieri, presidente di Fondazione Ago, racchiudono l’essenza di ‘Naturale Innaturale. Dinosauri e altre creature’, la mostra che inaugura oggi alle 18 alla Palazzina dei Giardini di Corso Cavour per restare fino al 12 gennaio (a ingresso libero oggi, domani e domenica). Un progetto capace di unire scienza e arte, fantasia e ricerca, la storia dell’evoluzione dei dinosauri e quella delle sculture, dei dipinti, delle formelle e dei bassorilievi fantascientifici dell’artista Dario Ghibaudo. Realizzata in collaborazione con MuseOmoRE, l’esposizione è a cura di Veronica Padovani (lato Università) e Gianlorenzo Chiaraluce, storico dell’arte. Ad accogliere il pubblico all’ingresso della Palazzina dei Giardini troneggia lo scheletro del dinosauro Allosauros fragilis, punto di congiunzione materico e metaforico tra le due ali dell’esposizione, che torna a mostrarsi alla città dopo essere stato esposto nella ’Sala dei Dinosauri’ dal 1991 al 2012, poi chiusa a seguito del terremoto dell’Emilia. "L’idea alla base del progetto è che anche la scienza abbia al suo interno una certa dose di fantasia, essendo un processo in itinere – spiega Padovani –. Questo è particolarmente vero per la paleontologia, che si occupa di organismi incompleti e per lo più sconosciuti. Nuovi fossili e nuove tecniche di indagine hanno permesso di ridurre le lacune nella comprensione di queste iconiche creature, permettendoci di ricostruire con maggiore accuratezza il loro aspetto, pur continuando a lasciare spazio all’interpretazione artistica. Un chiaro esempio – continua – ne è lo stesso Allosauros che nella sua precedente esposizione era stato montato con una posa ’da canguro’, con la coda che si trascinava dietro al corpo, oggi superata dagli studi scientifici che indicano una posa con la coda parallela al terreno, con funzione di bilanciamento". Da un lato i dinosauri e la storia della loro evoluzione – dalla mandibola di Megalosaurus di Stonefield, scoperta di William Buckland e datata 1824, a oggi –, dall’altro le sculture ‘innaturali’ e oniriche di Ghibaudo che, con i dinosauri, dialogano benissimo: "Si nasce pesce e si può diventare qualsiasi cosa, in un percorso evolutivo che non finisce mai - spiega l’artista –. Le mie opere sono la fusione di fauna marina e terrestre, creature ibride che, chissà, magari un giorno esisteranno". Un percorso, quello dedicato a Ghibaudo, dove mutazione, contaminazione ed evoluzione sono un tutt’uno con l’immaginazione. Innaturale, ma anche naturale: talmente naturale che viene voglia di allungare una mano per accarezzare queste creature multiformi che, assicura l’artista, "non mordono".