Aimag-Hera, il no di Cavezzo: "Una difesa del bene comune"

Modena, 6 agosto 2025 – Il Comune di Cavezzo l’altra sera ha detto no alla cessione del controllo di Aimag. Proprio quando si è ormai in dirittura d’arrivo per l’approvazione dell’accordo siglato dai Consigli di amministrazione di Aimag e Hera il 22 gennaio scorso, con la benedizione del tavolo dei 6 sindaci (Bomporto, Carpi, Concordia, Mirandola, Poggio Rusco e Quistello), del Pd provinciale e delle forze politiche di centrodestra, arriva la sorpresa. Cambia poco rispetto all’efficacia del via libera alla cessione ("svendita" per tanti ndr) della multiutility mirandolese, ma il voto di Cavezzo, che ha registrato l’unanimità del Consiglio, compreso il sindaco Stefano Venturini, esponente di spicco di Fratelli d’Italia, ha un grande valore politico. Soprattutto in attesa del pollice verso che potrebbe esprimere San Prospero. "Difendere il controllo pubblico dei servizi – ha spiegato Venturini - non è uno slogan, ma un principio di responsabilità. Il nostro voto contrario è un atto coerente con quanto abbiamo sempre affermato e vuole essere un messaggio chiaro: la tutela dei beni comuni deve tornare al centro dell’agenda politica. Una scelta già espressa negli anni e riconfermata in campagna elettorale, in difesa del controllo pubblico sui servizi essenziali. La nostra è una posizione che vuole marcare una netta discontinuità con quelle scelte politiche che hanno progressivamente svenduto un patrimonio pubblico come Aimag". Questo voto segna anche la rottura di quell’unanimismo di facciata di sindaci e maggioranze che ha accompagnato il procedimento di approvazione, seminando più di un dubbio dentro i partiti e tra gli stessi schieramenti sia di centrodestra che di centrosinistra. Il perché lo ha spiegato il capogruppo Pd a Cavezzo Antonio Turco, che ribellatosi alle disposizioni venute dall’alto, ma coerentemente con tanti colleghi della Bassa da Novi a San Felice, passando per Mirandola ha spiegato e fatto mettere a verbale, con un intervento che ha "smontato il giocattolo", che "il valore di Aimag è sottostimato di 40/60 milioni". Questa dichiarazione di voto, accompagnata da tante altre osservazioni espresse altrove a fatte mettere a verbale, e al voto contrario di un sindaco del primo partito italiano e al voto contrastato di San Possidonio, dove la proposta di accordo è passata con soli 5 voti a favore, 4 contrari e 3 astenuti, mette questa intesa sotto una diversa luce riguardo all’atteso pronunciamento della Corte dei Conti, cui i sindaci per tranquillità si sono affidati per evitare d incorrere nel reato di possibile danno erariale. Intanto i sindaci dei Comuni favorevoli spiegano la scelta. "Pur con tante storie e sensibilità politiche diverse abbiamo scelto di agire insieme, guidati dalla volontà di garantire un futuro solido ad Aimag, patrimonio comune del territorio. L’accordo approvato rappresenta un passaggio cruciale: rafforza l’azienda sul piano industriale e finanziario, tutela la qualità dei servizi e l’occupazione, ne consolida la presenza territoriale e prepara Aimag alla sfida della prossima gara per l’affidamento del servizio idrico nella Provincia di Modena. La proposta garantisce un ruolo solido alla parte pubblica, che conserva la maggioranza in assemblea con il 51% delle azioni. Ora rimaniamo in attesa del parere della Corte dei Conti e dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), che già nei mesi scorsi si è espressa favorevolmente sulla prima istanza attivata dalle società." Alberto Greco

Aimag-Hera, il no di Cavezzo: "Una difesa del bene comune"

Concluso il percorso di approvazione da parte dei soci con l’unico voto contrario della giunta Venturini. Il sindaco: "Decisione di discontinuità con le scelte politiche di chi ha svenduto un patrimonio pubblico"