PAOLO TOMASSONE
Cronaca

AstraZeneca Modena: "Fare subito chiarezza o a maggio rischiamo molte disdette"

Dante Contori, medico di famiglia: "A marzo lo abbiamo somministrato soprattutto a insegnanti e a operatori della scuola La maggior parte delle persone immunizzate è donna e ha meno di 60 anni, come dovremo comportarci con loro?"

Un sanitario al centro vaccinale di via Minutara

Un sanitario al centro vaccinale di via Minutara

Modena, 19 aprile 2021 - Le disdette non sono ancora arrivate, per quelle si dovrà attendere metà del mese prossimo, quando le insegnanti che hanno avuto la prima dose di AstraZeneca a marzo si dovranno presentare dal proprio medico curante per la seconda inoculazione. Ma il sentore è che "se non arriveranno chiarimenti certi da parte delle autorità regolatorie tante persone si rifiuteranno di utilizzare quel vaccino". È la preoccupazione del segretario modenese della Federazione italiana Medici di medicina generale, Dante Cintori, che nelle scorse settimane, come tanti suoi colleghi, ha vaccinato numerosi insegnanti con AstraZeneca. Dopo i casi di trombosi finiti sotto esame e la decisione presa in diversi Paesi europei di limitare il vaccino agli over 60 e senza un chiarimento dall’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, "io stesso sconsiglierei la seconda dose con quel tipo di vaccino in donne di trent’anni". Dottor Cintori, facciamo un passo alla vota. C’è qualche suo paziente che ha intenzione di disdire la seconda dose con AstraZeneca? "Non lo sappiamo ancora. Perché chi ha fatto la prima dose a marzo verrà richiamato non prima della metà di maggio e solo in quei giorni capiremo realmente chi si rifiuterà di ricevere quel tipo di vaccino. Io dall’1 marzo ho vaccinato 44 persone, tutti insegnanti e operatori del mondo della scuola. Si dovranno ripresentare a partire dal 24 maggio, quindi verso la metà del prossimo mese comincerò a chiamarli per fissare l’appuntamento. Spero che a quella data si sia fatta più chiarezza". Altrimenti, cosa prevede? "Non posso fare previsioni, ma spero che le autorità regolatorie entro quella date abbiano risolto i dubbi e abbiano chiarito se si potrà utilizzare quel vaccino per le persone giovani o se dovremo usarne un altro. Si è creata troppa confusione e a queste condizioni, con la mancanza di informazioni certe da parte delle autorità, io stesso sconsiglierei a una ragazza in età fertile di fare la seconda dose con AstraZeneca. Del resto è lo stesso messaggio che sta arrivando dal ministero della Salute che sconsiglia il suo utilizzo, anche se gli eventi di trombosi sono stati estremamente rari, per chi fa uso della pillola a ha una trentina d’anni. Forse gli insegnanti maschi mi diranno di sì, ma la maggior parte delle persone che ho vaccinato finora è donna, prende la pillola e ha tra i 28 e i 30 anni. Faccia lei i conti. Noi proviamo anche a tranquillizzare i nostri pazienti, ma in mancanza di chiarezza da parte delle agenzie rischia di inficiare tutta la campagna vaccinale". C’è davvero questo rischio? "Alcuni dei miei pazienti, sopra i 60 anni, si è rifiutato di usare AstraZeneca. Se questo atteggiamento si diffonde diventa realmente problematico da gestire. Noi stiamo cercando di coinvolgerli, rassicurarli. Dall’altra parte stanno chiedendo di far firmare un altro modulo oltre a quelli iniziali e questo complica ancora di più le cose nei confronti del rapporto di fiducia con nostri pazienti. Ema e Aifa siano più chiari nelle comunicazioni. Ci dicano come dobbiamo comportarci con le 12mila persone a cui abbiamo iniettato prima dose di AstraZeneca. Usiamo un altro vaccino per la seconda dose? Facciamo gli esami per verificare quanti anticorpi hanno e se sono abbastanza non facciamo la seconda dose? Insomma, serve chiarezza". Mercoledì l’assessore regionale Donini ha annunciato che tra le categorie a rischio ci sono anche le persone sovrappeso. Le dovrete segnalare voi all’Ausl? "Lo stiamo già facendo da un mese. Io personalmente ho preso l’elenco di tutti i miei pazienti, ho chiamato quelli che conosco meno invitandoli a calcolare l’indice della massa corporea. Chi supera quota 35 viene segnalato al centro unico dell’Ausl".