JACOPO FRANCESCHINI
Cronaca

Autismo e inclusione lavorativa: "Un laboratorio ricco di stimoli: così puntiamo sul loro futuro"

Il progetto ’DigitiaMo’ prevede attività di digitalizzazione e archiviazione di documenti storici "Le persone in difficoltà non si occupano solo di lavori artigianali. Hanno grandi competenze"

Autismo e inclusione lavorativa: "Un laboratorio ricco di stimoli: così puntiamo sul loro futuro"

Autismo e inclusione lavorativa: "Un laboratorio ricco di stimoli: così puntiamo sul loro futuro"

Modena, 9 maggio 2024 – "Aut Aut", Diocesi di Modena, l’Ordine degli Avvocati, Fondazione di Modena e ’Il Tortellante’ hanno collaborato per dar vita ad un laboratorio di inserimento lavorativo per giovani adulti con autismo. A distanza di due anni dalla nascita di DigitiaMo, le associazioni scese in campo non possono che sorridere nel tirare le somme di quello che risulta a tutti gli effetti un progetto riuscitissimo. Gli esiti del programma sono straordinari: i ragazzi impegnati nelle attività si sono attivati con costanza per digitalizzare e archiviare documenti storici appartenenti all’Archivio Storico diocesano di Modena e Nonantola (il Fondo Casolari e il Gridario Vescovile) e a quello dell’Ordine degli avvocati, riuscendo a indicizzare decine di migliaia di documenti dal 2022 ad oggi. Lo scopo di DigitiaMo riassume dentro di sé i valori per cui da sempre si impegnano "Il Tortellante" e "Aut Aut", ovvero la creazione di opportunità lavorative gratificanti per adulti disabili e persone con autismo, per il superamento dei pregiudizi e la promozione dell’inclusione sociale, attraverso collaborazioni con aziende e istituzioni che aiutino a diffondere la "cultura dell’autismo".

"Questo progetto è un esempio molto bello di collaborazione culturale e sociale, – ha affermato l’Arcivescovo Erio Castellucci – tra due sfere che a volte non comunicano, perché sembra che gli spazi culturali siano indirizzati solo a coloro che hanno un’importante preparazione accademica e che le persone in difficoltà debbano occuparsi solamente di cose più artigianali. Questa collaborazione fa bene sia alla cultura che alla società e devo ammettere che questi ragazzi sono stati molto bravi, dal momento che non si trattava per nulla di un lavoro semplice: l’indicizzazione di alcuni documenti e la loro traduzione digitale richiede competenze che ognuno di loro ha saputo mettere in campo. E’ stato bello vedere come tutti si siano appassionati al lavoro, che hanno svolto egregiamente, e ciò è un vantaggio sia per i ragazzi, sia per la cultura che per la diocesi: queste esperienze devono essere moltiplicate".

"La Fondazione interviene volentieri in questi progetti – ha commentato il presidente di Fondazione Modena Matteo Tiezzi – contribuendo economicamente e mettendo a disposizione dei ragazzi spazi consoni alle attività. Pensiamo che da questi progetti molte persone possano svolgere attività che sicuramente daranno risposte anche per il loro futuro".

"Questo progetto non include solo ragazzi della nostra associazione – ha spiegato il presidente di Aut Aut Andrea Lipparini – ma è aperto anche a giovani che non partecipano ad Aut Aut, perché vogliamo portare avanti il concetto di una proposta aperta a tutti. L’attività che abbiamo svolto dal 2022 restituisce tanto alla cittadinanza, alla città ed alla diocesi, e ci tengo a dire come questo sia un lavoro vero, che i ragazzi hanno svolto in maniera davvero professionale".