
Tra la refurtiva anche. biciclette provento di una rapina impropria avvenuta ai danni di un negozio specializzato di via Emilia Est
Ladri che si muovevano in modo ben organizzato soprattutto durante la notte, restando in contatto tra loro attraverso apposite radioline, anche per darsi vicendevolmente l’allarme nel caso scorgessero nei paraggi pattuglie delle forze dell’ordine che avrebbero potuto sorprenderli sul fatto.
Agivano sempre con il volto travisato, indossando guanti per non lasciare tracce e utilizzavano mezzi rubati per svolgere sia i preliminari sopralluoghi sugli obiettivi, sia per consumare i furti. Negli stessi mezzi rubati, poi, custodivano la refurtiva che, sicuramente, avrebbero piazzato di lì a poco. Non è escluso che i colpi fossero stati ‘ordinati’ da terze persone e, per questo motivo, le indagini proseguiranno.
Sono parecchi i colpi contestati alla banda di moldavi stroncata a seguito dell’operazione condotta dagli agenti della squadra mobile insieme ai colleghi della polizia locale. Parliamo di furti ben studiati e organizzati tanto che, nonostante gli allarmi impostati, il gruppo riusciva sempre ad entrare e uscire dalle aziende in poco tempo, prima dell’arrivo di vigilantes o forze dell’ordine. Tra i colpi contestati al gruppo, c’è anche un maxi furto di gasolio commesso con l’utilizzo di particolari pompe di cui erano in possesso e sottoposte a sequestro. Il colpo è stato messo a segno a San Cesario nella notte tra il 14 e il 15 novembre scorso ai danni di un’azienda del citato Comune. Infatti, in quell’occasione la banda avrebbe sottratto oltre 2300 litri di gasolio da una cisterna situata nel piazzale dell’azienda, per poi caricare i fusti all’interno di due distinti furgoni risultati rubati.
Ingentissimo, poi, il colpo messo a segno lo scorso cinque dicembre in un’azienda di via Germania: qui la banda, una volta all’interno dell’edificio ha rubato elettrodomestici, materassi, rubinetteria per un valore di oltre duecentomila euro. I quattro, anche in quell’occasione hanno agito a volto travisato e, dopo aver danneggiato il sistema d’allarme e le porte di accesso alla ditta sono entrati in azione. Non potevano certo sapere che quello era il loro ultimo colpo: poche ore dopo, infatti, sono finiti in carcere.
Tra i reati contestati agli indagati c’è anche quello di ricettazione, dal momento che la banda è risultata in possesso di biciclette provento di rapina impropria avvenuta ai danni di un negozio specializzato di via Emilia Est. In quel frangente due persone, a volto travisato spintonarono il titolare per poi fuggire con i costosi velocipedi. Parliamo di quaranta biciclette, caricate sempre a bordo di mezzi rubati. Durante la precipitosa fuga i balordi rischiarono anche di investire il proprietario.
Ma non è tutto poiché i quattro sono stati trovati in possesso pure di 3.390 pacchetti di sigarette d’importazione, su cui è in corso la verifica circa la provenienza nonché materiale ed arnesi utilizzati per commettere i furti. Nel corso delle perquisizioni, inoltre, gli agenti hanno rinvenuto un martello idraulico demolitore di un escavatore del valore di 25 mila euro e un costipatore del valore di 5 mila euro, sempre risultati provento di furto da distinte aziende del territorio.
Le indagini hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei quattro moldavi: da qui la richiesta, da parte della procura, della misura della custodia cautelare in carcere accolta dal giudice.